Roberta e Carlo, il “sì” dopo quasi vent’anni all’hospice di Casalpusterlengo

FIORI D’ARANCIO Ogni anno nella struttura vengono celebrati dai due ai quattro matrimoni

Casalpusterlengo

Dopo quasi 20 anni insieme hanno deciso di coronare il loro sogno d’amore. L’hanno fatto all’interno dell’hospice di Casale, davanti ad amici e parenti, con una cerimonia che ha commosso tutti. Lei, Roberta Paoli, 53 anni e lui, Carlo Altadonna 55, il 4 dicembre si sono detti il loro “sì”, nella sala caffè del reparto ospedaliero diretto dalla dottoressa Benedetta Franchi e dal coordinatore infermieristico Carmelo Collemi: «Il personale ha organizzato tutto alla perfezione - racconta la signora Paoli, ancora emozionata -, siamo fidanzati da quasi 20 anni. Prima abitavamo a San Zenone, poi ci siamo trasferiti a Vidardo. Sono stati l’assistente sociale con il Comune di Casale e il reparto ad organizzare la cerimonia. Lunedì mi hanno chiamata e giovedì era tutto pronto nella saletta caffè. La dottoressa ha portato la torta, pan di spagna e crema pasticcera, buonissima. C’erano i palloncini e hanno sparato i coriandoli con i cuoricini. Simone e Megan hanno portato gli anelli, Pietro, la cognata e due amici hanno fatto da testimoni. La dottoressa ha acceso la musica e il mio Carlo, anche se non ha potuto mangiare la torta, l’ha tagliata e l’ha distribuita a tutti. Eravamo emozionati».

Il signor Carlo è ricoverato nella struttura di Casale da poco più di 10 giorni. La parte umana delle cure, nel reparto della Bassa, fa la differenza.

I matrimoni all’interno dell’hospice sono da 2 a 4 all’anno. L’equipe si occupa sempre di tutto perché l’attenzione alle necessità dei pazienti è sempre in cima ai pensieri degli operatori.

«Io e Carlo - racconta la signora Roberta - ci siamo conosciuti a Marudo, eravamo vicini di casa e siamo diventati amici. Dopo un po’ di tempo ci siamo accorti che oltre all’amicizia c’era qualcosa in più. Carlo è un uomo simpatico, chiacchierone, molto socievole».

Questo le piaceva di Carlo e l’ha fatta innamorare. Lui artigiano, muratore e lei impiegata a Sant’Angelo, si sono trovati in sintonia su tutto. «È da tanto che volevamo sposarci - aggiunge la 53enne -, poi la malattia ha frenato i nostri progetti. Mio marito è stato colpito 12 anni fa da un tumore, è stato operato, ma poi la malattia si è ripresentata».

Durante la loro vita insieme i coniugi si sono dedicati ai figli e quando era il momento di andare in vacanza ne approfittavano per una vista nelle terre d’origine, la Sicilia di lui e l’Abruzzo di lei. «Oggi ringraziamo l’ospedale - conclude la signora Paoli - e tutto il personale che ha organizzato il matrimonio, il rinfresco e i particolari della cerimonia. Il personale è delizioso».

E finalmente, dopo tanto tempo, i due coniugi hanno potuto dirsi sì e scambiarsi gli anelli con incisi i loro nomi

© RIPRODUZIONE RISERVATA