Processo Frecciarossa: chiesti più di 11 anni di carcere

PER TUTTI GLI IMPUTATI Secondo la Procura di Lodi nel deragliamento tra Livraga e Ospedaletto nel 2020 «gli errori si sommarono»

La Procura della Repubblica di Lodi oggi pomeriggio, martedì 18 novembre, ha chiesto condanne per un totale di 11 anni e 3 mesi di reclusione a carico dei 5 imputati nel processo di primo grado per il deragliamento del treno Frecciarossa il 6 febbraio 2020 su uno scambio del Posto movimento Livraga, al confine con Ospedaletto Lodigiano. I due macchinisti Mario Dicuonzo e Giuseppe Cicciù erano morti sul colpo, dieci tra passeggeri e componenti del personale di bordo avevano riportato lesioni gravi. La pena più elevata, 2 anni e 10 mesi di reclusione, è stata chiesta per l’allora direttore della produzione di Rfi. Il pm Giulia Aragno ha evidenziato che si è trattato di un concorso di comportamenti colposi che si sono sommati. Le responsabilità per disastro colposo e duplice omicidio colposo sono contestate anche a due ingegneri di Alstom Ferroviaria e a un operaio e un collaudatore della stessa società, che produsse un attuatore per scambi difettoso. I due tecnici di Rfi che l’avevano installato poche ore prima del passaggio del treno Milano-Salerno, senza capire la reale natura del guasto, sono già stati condannati in appello a 1 anni e 8 mesi, pena sospesa.

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