Prendere un treno in stazione a Casale è una vera impresa per le persone con disabilità

Le scale impediscono l’accesso in autonomia con una carrozzina

Ancora troppe barriere architettoniche in stazione a Casalpusterlengo. Allo scalo ferroviario gli anni passano, ma i problemi restano: in stazione mancano sia l’ascensore che il montascale per cui accedere ai binari 2 e 3 è impossibile per le persone disabili che non riescono a fare le scale. Per ora chi ha problemi di mobilità, per chiedere assistenza, può solo contattare il numero verde, segnalato anche sulla bacheca di ingresso. Ma lo deve fare 48 ore prima. E così sarà fino al 2026, la data ipotizzata per l’avvio dei lavori di sistemazione dello scalo ferroviario che includeranno proprio l’abbattimento delle barriere architettoniche rimaste. Da programma, il cantiere casalese dovrebbe seguire a quelli di Codogno e di Lodi: ogni rallentamento sugli altri due scali lodigiani dunque preoccupa.

Arrivando in stazione a Casale l’accesso è pensato per tutti: una rampa permette di arrivare alla porta di ingresso senza alcuna difficoltà. Le stesse porte però non sono ampie e scorrevoli. Le sale d’aspetto hanno spazi sufficienti e anche l’accesso al primo binario è immediato. Per recarsi al binario 2 o 3 (o viceversa per tornare da questi binari) è necessario fare le scale. A fronte di queste barriere architettoniche ancora non abbattute da RFI, l’unica soluzione al momento resta rivolgersi al numero verde dedicato di Trenord, 800.210.955, per chiedere assistenza, attivo tutti i giorni dalle 8.15 alle 19.45. Occorre prenotare 48 prima, ma in assenza di comunicazione preventiva, si cerca comunque di assicurare col personale della stazione o con quello in servizio sul treno ogni sforzo per chi ha una mobilità ridotta.

Sul fronte della cartellonista per ipovedenti, la stazione è dotata dei dispositivi necessari. Lo scorso anno RFI aveva rassicurato il Comune spiegando che la stazione casalese era stata inserita nel Piano Integrato Stazioni nazionale, confermando le priorità di intervento: adeguamento sicurezza della banchina alle norme europee e creazione di un ascensore nell’ambito del programma di abbattimento delle barriere architettoniche. Si era indicato come orizzonte temporale il 2026.

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