Percorso pieno di ostacoli per la Fiera di Codogno edizione 2020

La macchina organizzativa già al lavoro, ma sono tanti i dubbi e gli interrogativi per le norme anti Covid

Mantenere il filo conduttore che da 229 anni ha caratterizzato Codogno. L’edizione 2020 della Fiera Agricola di novembre, edizione 230, parte ad handicap causa Covid, e sicuramente non sarà realizzata secondo le modalità tradizionali, eppure la macchina è al lavoro.

«A oggi è impossibile dire con quale formula si farà, e c’è anche il dubbio che non si riesca a realizzare – spiega il sindaco Francesco Passerini -. Tuttavia, la macchina organizzativa è già al lavoro da diverse settimane, i contatti con i responsabili dei diversi ambiti e con gli espositori sono già avvenuti, e faremo di tutto per riuscire a organizzare un evento che mantenga vivo l’appuntamento. Abbiamo anche già l’ok di massima di Aral, l’Associazione regionale allevatori, partner del Comune, per un’esposizione-concorso di bovini. Il problema è che non sappiamo ancora quali saranno le norme anti-Covid per metà novembre, e ci sono grosse questioni relative all’afflusso del pubblico. Oggi è prematuro dire con certezza che ci sarà o che non ci sarà. Noi lavoriamo perché qualcosa ci sia». Le attuali disposizioni governative e regionali andranno a scadenza a metà mese, e dal loro rinnovo forse si potrà capire meglio il destino anche della Fiera.

Ma il problema essenziale rimane quello del rischio assembramenti. «Come si potrà garantire l’afflusso massimo di 1000 persone contemporaneamente all’area fieristica, e come gestire un massimo di 200 presenze dentro al padiglione bovini? Alla Fiera registriamo un’affluenza di almeno 30mila persone in due giorni – si chiede Francesco Passerini -. Ci stiamo ragionando e stiamo valutando tutte le ipotesi, ma sembra impossibile poter garantire quei parametri, ammesso che siano ancora validi tra due mesi e mezzo. Con le attuali regole un accesso libero sarà impossibile. Se almeno ci fosse un ente fiera dedicato e un polo fieristico già perfettamente a norma, forse ci sarebbe maggior margine di manovra, ma nelle attuali condizioni è tutto estremamente complicato organizzare un evento del genere in un’area chiusa. Per esempio, il mercato della Fiera, invece, pur tra tante difficoltà è più semplice da riprogrammare, studiando percorsi diversi e altre vie da occupare». L’impegno è quello però di avere comunque un appuntamento dedicato all’agro-zootecnia, ma il tempo stringe. «Più ci avviciniamo alla data prevista, e più diventa difficile programmare – conclude Passerini -. Il nostro termine ultimo per la decisione definitiva è fine settembre, oltre non si potrà andare».

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