Pediatria: «Ora rispettate le promesse»

Il sindaco Dossena chiede ai vertici dell’Ao di potenziare il reparto

«Non faccio processi alle intenzioni, tantomeno voglio creare allarmismo. Mi aspetto solo che il direttore generale Rossi mantenga le promesse». Il sindaco Emanuele Dossena ieri ha commentato così il provvedimento della chiusura delle degenze e degli ambulatori del reparto di pediatria dell’ospedale di Codogno: una situazione di emergenza che dalla direzione generale dell’Azienda ospedaliera indicano legata solo al mese di marzo ma che ha già messo in fibrillazione tutto il territorio, allertato per il destino di un reparto che in tanti giudicano nerissimo, a un passo dalla chiusura definitiva.

«Non considero Rossi un fantoccio: se fa una promessa, mi aspetto che poi la mantenga - ha continuato Dossena -. Il direttore generale dell’Ao ha promesso un potenziamento della pediatria ed è questo che mi aspetto. Certo: la chiusura delle degenze e degli ambulatori preoccupa. L’Ao ha detto però che è solo per marzo, in attesa che arrivino a Codogno due nuovi pediatri. Manterrò dunque alta la guardia, come devono fare anche i sindaci della Bassa i cui territori gravitano sull’ospedale di Codogno».

Durissimi i commenti che arrivano invece dal capogruppo della minoranza consigliare di centrosinistra, Francangelo Riboldi. «Il potenziamento della pediatria di Codogno è l’ennesima promessa che si aggiunge ad altre promesse non mantenute - primariati in primis - fatte da chi deve gestire la sanità del Lodigiano - attacca Riboldi -. Dossena non vuole allarmismo? Ma se sono mesi che l’allarmismo incombe sulla pediatria, sono mesi che tanti genitori stanno denunciando i rischi di questo reparto, dopo le dimissioni di una professionista competente come la responsabile della pediatria, dottoressa Clara Lusardi. Lo dico chiaro: verso l’Ao, Dossena ha sempre avuto un atteggiamento succube e deleterio per il nostro ospedale. Perché l’allarmismo c’è tutto, è lui che non lo vuole vedere, in una sorta di “teatro dei pupi” dove chi manovra sta dietro e il nostro sindaco fa proprio la parte del pupo».

Allerta anche per i tanti genitori del Lodigiano che nelle scorse settimane avevano organizzato una raccolta firme (1800 quelle raccolte) per chiedere di fermare le dimissioni della Lusardi, che ha lasciato l’ospedale stanca di coprire turni e reperibilità in scarsità di organico e senza riconoscimenti. «Sono delusissima e amareggiata - così ieri Milena Riboldi, la mamma di Casale che assieme a Fabio Stoppelli, genitore di Secugnago, è portavoce della protesta dei genitori -. Altro che promesse, qui si tagliano le gambe alla buona sanità, alla faccia di quasi 2mila genitori che hanno detto che la perdita della Lusardi avrebbe messo a rischio la pediatria». Decine gli sms e le e-mail di genitori ricevuti ieri da mamma Milena. «Non possiamo arrenderci, non quando vediamo avverarsi il rischio da noi denunciato: potenziamento di Lodi a tutto discapito della pediatria di Codogno», diceva ieri la donna, ipotizzando un prossimo presidio di protesta direttamente sotto la sede dell’Ao a Lodi.

Luisa Luccini

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