Parlano le vittime dei banditi

«Ci hanno puntato la torcia in faccia e ci sono saltati addosso». Hanno paura ad addormentarsi i due coniugi di 66 e 65 anni di Casalpusterlengo che giovedì notte sono stati assaliti da una banda di ladri mentre si trovavano a letto. Erano le tre quando i banditi sono entrati nell’appartamento sopra il negozio “Gli Elettrici” all’angolo di via Cavallotti con via Oldani: marito e moglie stavano dormendo e quasi non hanno capito cosa stesse succedendo. «Due dei ladri ci hanno immobilizzati mentre il terzo si è messo a rovistare nei cassetti - racconta il pensionato -, uno mi ha messo il piede sulla schiena e con una mano mi ha tenuta ferma la testa. Ho urlato e provato a divincolarmi e così mi ha messo sopra la testa un cuscino e una mano in bocca». Lo stesso trattamento è toccato alla moglie, ancora profondamente scossa: «Gli ho detto di lasciarci stare, di non fare del male a mio marito - spiega - e quell’altro mi ha premuto la mano sulla bocca per farmi tacere». A parlare sono stati poi loro, i banditi. Cercavano la cassaforte e hanno intimato alle vittime di indicare loro immediatamente dov’era. «Il terzo ha passato in rassegna tutte le stanze e alla fine è riuscito a trovarla ma era vuota - prosegue il 66enne -. L’abbiamo da quindici anni, si è rotta e da allora è inutilizzata. Proprio due mesi fa l’avevo fatta riaprire ma dentro non avevamo niente». In quel trambusto, grazie anche all’abbaiare del cane che al momento del blitz era nella stanza della coppia, un ruolo decisivo l’ha avuto la figlia 31enne. Dalla camera a fianco ha sentito tutto e senza esitare ha contattato il 112. «Sei minuti dopo i carabinieri hanno suonato al citofono - ricorda con un sospiro la madre -, ci hanno salvato la vita, se non fossero arrivati loro non so come sarebbe andata a finire». Il suono ha messo in allarme i malviventi, quello dei tre libero di muoversi è sgusciato sul terrazzo a controllare chi fosse e non appena ha avvistato i militari di sotto è tornato dentro e avvertito i “soci”. «Si sono spaventati e ci hanno mollati immediatamente - dice il capofamiglia -, tutti e tre sono corsi in soggiorno, io ho afferrato la mazza che avevano abbandonato e l’ho lanciata per cercare di prenderli». Nel cadere l’arnese ha picchiato sul pavimento e a quel punto sono stati i ladri a provare paura: «Il colpo della mazza sul marmo ha fatto come il rumore di uno sparo - prosegue il 66enne -, sono certo che hanno creduto fossi armato e hanno preferito filarsela». La fuga precipitosa ha diviso la banda, due dei ladri hanno disceso le scale e sono usciti dalle cantine in giardino, il terzo invece si è diretto verso la stanza da letto della ragazza, dalla finestra ha raggiunto la tettoia vicina ed è saltato giù. «Ha fatto un balzo di almeno quattro metri, i carabinieri l’hanno inseguito ma era una scheggia e si è volatilizzato». Così i compari, sebbene le ricerche dei carabinieri di Casalpusterlengo, Orio Litta e del Nucleo Operativo e Radiomobile di Codogno siano proseguite per l’intera notte, si sono volatilizzati. Le indagini potrebbero però riservare sorprese. «Sono fiducioso sul fatto che riescano a prenderli - conclude il marito -, hanno raccolto le impronte e altri elementi che potrebbero incastrarli». Siailpensionato che la moglie portano addosso i segni dell’aggressione, la donna ha un graffio sulla guancia e il marito male alla testa per i colpi presi: «Ci hanno portato via collanine e bracciali del valore di mille euro e altri cinquecento euro in contanti. Possibile che la vita valga così poco?» si domanda sconsolato.

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