Parla la titolare dell’agenzia viaggi

«Non sono una delinquente e non posso continuare a sentire quello che si sta dicendo su di me».

A parlare è R.S., la titolare dell’agenzia di viaggi in centro a Codogno inquisita per truffa aggravata e da giorni dentro la centrifuga di notizie riguardo le indagini dei carabinieri della stazione locale che hanno portato alla denuncia della 44enne incensurata e le testimonianze delle vittime.

Non ce la fa più a tenersi tutto dentro e si sfoga: «Sono molto dispiaciuta per tutto quello che è successo - dice -, sono un’operatrice di viaggio da venticinque anni e sto attraversando un periodo di difficoltà ma non sono una delinquente».

È una parola che ripete più volte, «delinquente», a volerla allontanare da sé. Spiegazioni in merito alla faccenda però dice di non poterle dare adesso, l’inchiesta è in corso e così suggerisce il suo legale.

Di un solo episodio decide di raccontare, il viaggio in Inghilterra di tre classi del Liceo Novello salvato in extremis dalla dirigenza scolastica dopo la scoperta, il giorno prima della partenza, che i biglietti aereo prenotati a maggio non c’erano. Il rischio di perdere il volo aveva messo in subbuglio l’intera scuola.

«Non essendo riuscita a dare i biglietti per il volo low cost che la scuola aveva richiesto ho proposto un volo di linea e ci saremmo sobbarcati noi come agenzia il costo - spiega R.S. -, alla fine la scuola ha deciso di affidarsi ad altri e noi abbiamo rimborsato sia i 5mila 900 euro che ci avevano dato per la prenotazione del volo Pisa-Bournemouth, che i biglietti per il volo Ginevra-Londra prenotato non più tramite noi e che i ragazzi hanno dovuto prendere per andare in Inghilterra. Abbiamo fatto due bonifichi, in tutto per 13mila euro». È sul «lieto fine» del disguido che R.S. intende porre l’accento, non prima di aver sottolineato come sia lei che l’agenzia abbiano subito «oltre al danno la beffa».

E si riferisce alla cattiva pubblicità che ne è scaturita, nonostante abbiamo «sborsato tutti quei soldi». Lo dice senza nessun astio, piuttosto con il rammarico di chi all’agenzia di viaggi aperta molti anni fa ha dedicato una vita: «Ho sacrificato mio marito per stare dietro al lavoro - sussurra con un filo di voce - mi diceva «lavori troppo», «lavori troppo», e adesso stiamo passando un brutto momento. Per cosa poi?». Le giornate chiusa in negozio fino a tardi, gli straordinari a ferragosto, le corse per assecondare ogni cliente. Gli stessi che adesso le sparano contro. Non tutti però: «Ricevo molte telefonate di persone che mi esprimono la loro solidarietà - ci tiene a precisare - il cellulare suona in continuazione».

Ci sono momenti che trovare la forza per andare avanti è dura, ma il ciclone che l’ha investita non travolgerà l’agenzia, assicura: «Le accuse riguardano me e sarò io a risponderne - si fa coraggio - l’agenzia non centra nulla e riaprirà». Quando è troppo presto per dirlo, ma «riaprirà».

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