Parla il primario: «Mancavano alcuni esami»

«L’abbiamo ricoverata perché mancavano degli esami», spiega il primario della ginecologia di Codogno Salvatore Zanoni. «Non ho seguito io il caso, ma i miei medici mi hanno riferito il percorso della donna - spiega il dottore -. La coppia era stata seguita in Romania e mancavano degli esami per inquadrare il caso. Alcuni valori sulla funzionalità epatica non andavano tanto bene. La donna tra l’altro aveva dei puntini sulle mani e sui piedi che potevano essere collegati a questo problema. L’abbiamo intercettata dal Pronto soccorso. Abbiamo fatto degli esami urgenti che erano, apparentemente, negativi e anche il tracciato non destava problemi. Il tracciato effettuato alle 5.45 di questa mattina (ieri, ndr), invece, ha evidenziato la morte fetale. Fino ad allora gli esami erano nella norma. L’unica cosa che abbiamo notato, quando abbiamo fatto il cesareo per estrarre il piccolo, era il cordone ombelicale molto lungo e sottile, ricco di grassi diciamo noi, che potrebbe far pensare a una malformazione. Ma è solo un’ipotesi. L’altra potrebbe essere quella di una infezione. Il bambino però era ancora ricoperto di vernice caseosa, significa che non era a termine e che i conti della gravidanza non erano corretti. Gli altri esami erano tutti a posto, risultavano nella norma. Fino a che non avremo l’esito dell’autopsia non potremo dire nulla. Oggi io l’ho chiesta. Ci ha meravigliati però che il padre, subito dopo il cesareo abbia chiesto l’intervento dei carabinieri. Voglio capire bene anch’io cosa sia successo. Le malformazioni di tipo metabolico, o molti altri problemi, non sono prevedibili in gravidanza. La morte fetale è un evento drammatico e questo caso ci ha molto colpiti. Purtroppo però può capitare. Parliamo dell’1 - 2,5 per cento circa dei parti». Circa un anno fa, nel mese di ottobre del 2010, un’altra coppia aveva denunciato la perdita del piccolo alla scadenza del parto all’ospedale di Codogno: «Se avessero anticipato il cesareo - avevano lamentato i genitori - forse nostro figlio avrebbe potuto essere salvato». Ieri, invece, sempre nell’ospedale di Codogno, è nato un bimbo asfittico che è stato rianimato, intubato e, dopo essersi ripreso, portato d’urgenza nel reparto di rianimazione del Maggiore. Solo un mese fa, a Lodi un piccolo nato a soli 6 mesi di gestazione, è stato salvato.

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