Ospedali: «Casale al sicuro dai tagli»

Nel decreto sulla revisione della spesa pubblica che il governo si appresta a varare ci sono tagli alla sanità per 216 ospedali con meno di 120 posti letto in tutta Italia, ma la struttura di Casale non è a rischio secondo il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Giuseppe Rossi: «Nel Lodigiano una rete ospedaliera unica, impossibile prescindere da uno dei presidi territoriali».

Il decreto ministeriale sul contenimento della spesa pubblica sarà approvato venerdì dal consiglio dei ministri, ma già bozze informali e indiscrezioni si rincorrono sui suoi contenuti. Tra le anticipazioni c’è la forte attenzione al taglio delle spese sanitarie che si porterà dietro tra l’altro la chiusura entro il 31 ottobre prossimo degli ospedali con meno di 120 posti letto. Nel 2010 erano 216, ma un numero preciso non è fornito. Così stando al solo criterio numerico e alla gestione diretta da parte della Regione anche il presidio di Casale, poco meno di un centinaio di posti, sarebbe a rischio taglio, e forse lo stesso Sant’Angelo in funzione delle modalità di conteggio dei posti, tra i 120 e i 140.

Dalla direzione generale però stoppano subito qualsiasi illazione sul futuro delle strutture lodigiane. «Noi non abbiamo quattro ospedali, ma una rete ospedaliera in cui le funzioni sono suddivise in quattro poli - spiega il direttore generale Giuseppe Rossi -. La rivoluzione che abbiamo attuato in questi anni, e che forse non è stata capita fino in fondo, è proprio questa: abbiamo una sola azienda ospedaliera in cui le funzioni sono dislocate nei presidi territoriali».

Per intendersi: chiudendo Casale si chiuderebbero la radioterapia o l’hospice, chiudendo Sant’Angelo non si avrebbe più la riabilitazione respiratoria. «Si provi a immaginare i costi di un trasloco degli acceleratori di radioterapia da Casale, con la creazione di un nuovo bunker e tutto quanto gravita attorno - dice Rossi - . Sarebbe impossibile. Il provvedimento, che bisognerà vedere come sarà strutturato nel dettaglio, potrebbe invece riferirsi ad altre realtà, ad ospedali fatti e finiti, con tutti i reparti ma con 60, 70 o 80 posti letto, che pure esistono. I nostri presidi sono parte integrante di una rete». Ci sarebbe poi nelle previsioni del Governo la necessità di ridurre la dotazione di posti letto a 3,7 per mille abitanti. Il Lodigiano, con 950 posti in tutta l’azienda ospedaliera, è appena sopra quella quota. «Credo che i numeri saranno gestiti a livello di regione Lombardia, e anche una minima diminuzione non ci sarebbero problemi - conclude Rossi -. Con una miglior rotazione dei pazienti la questione potrebbe essere risolta senza contraccolpi».

Andrea Bagatta

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