Orio Litta, tornano le lucciolenel luogo del cadavere a pezzi

Da qualche tempo non si erano più viste in giro, negli ultimi giorni però le prostitute sono tornate a bazzicare proprio in quel posto. A margine della provinciale 234 nei pressi del ponte sul Lambro, teatro del macabro ritrovamento dell’uomo fatto a pezzi lo scorso primo aprile. Ieri due giovani di nazionalità romena sono state avvistate dai carabinieri di Orio Litta e subito è scattata la notifica dell’ordinanza sindacale antiprostituzione. Una pattuglia ha proceduto a identificare le ragazze e consegnare loro il provvedimento che dispone un’ammenda di 200 euro da pagare entro 60 giorni. Un caso analogo si era registrato appena otto giorni fa, esattamente il 31 maggio, quando erano state pizzicate sempre due romene. Una residente nel Basso Pavese e l’altra senza fissa dimora in Italia, anch’esse sanzionate. Se siano le stesse al momento non è dato saperlo. Eppure per tutto l’inverno le “signorine” avevano abbandonato la zona, tanto che le indagini sul cadavere sezionato con un’operazione di macabra macelleria e gettato lungo la scarpata del Lambro avevano sin dal principio tenuto conto dell’arretramento del fenomeno nell’area. E ciò nonostante siano proprio il racket della prostituzione e della droga le due piste principali seguite dalle investigazioni. Un vero e proprio rebus, in cui a mancare sono non soltanto la testa e le mani dell’uomo ucciso, ma a partire da quelle il movente dell’omicidio, e poi tracce che facciano risalire all’autore. O agli autori. Quanto all’identità della vittima il pool di specialisti dell’Istituto di Medicina legale di Pavia che ha avuto l’incarico di effettuare l’autopsia ha chiesto di recente un altro mese per depositarne il referto. Quel che si sa della vittima è il poco che emerge da un’analisi esteriore delle parti ritrovate: un giovane circonciso, leggermente abbronzato e con un numero di scarpe tra il 39 e il 40. Un abito che aveva indosso ricondurrebbe poi l’uomo al Nordafrica, perché sembrerebbe collocabile lì il marchio di fabbricazione. La morte parrebbe avvenuta per dissanguamento, in seguito a un colpo inferto su una parte del corpo che non è stata trovata.

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