Orio, assalto al regno del grana

Espugnato il fortino del grana Zucchelli. Era l’1.05 di giovedì notte quando un commando di sette forse otto banditi ha dato l’assalto al magazzino della stagionatura di cascina Marmorina a Orio Litta, una specie di fortezza dello storico grana lodigiano protetta dalle telecamere e una fitta rete di fossati. I ladri hanno razziato 39 forme di grana da 36 chili l’una, valore complessivo12mila euro. Non sono riusciti a portarle via tutte però, perché il colpo a un certo punto ha preso una piega imprevista. Percorsi i campi dietro l’azienda a bordo di un furgone Pulieco rubato appena prima a Ospedaletto, i ladri hanno tagliato il lucchetto della sbarra e raggiunto il magazzino nel cuore del caseificio. Sapevano della videosorveglianza e del sistema infrarossi, con un bastone hanno alzato la telecamera che avrebbe potuto riprenderli e fatto ruotare il sensore, poi hanno scassinato l’ingresso e in 15 minuti fatto piazza pulita di 39 forme di formaggio. Un componente della banda è rimasto sul camion, mentre altri due facevano rotolare il grana a terra e lo lanciavano frettolosamente nel cassone. «All’una ho sentito abbaiare il cane e mi sono alzato a controllare il monitor della videosorveglianza ma non si vedeva niente - ha raccontato il titolare del caseificio Ambrogio Abbà -. Poi ho sentito un colpo e dopo 5 minuti è suonato l’allarme. Mi ero appena rimesso a letto e sono tornato a vedere ma sempre niente. Dieci minuti più tardi mi ha chiamato il metronotte per avvisarmi che la porta era forzata e alcune forme di grana abbandonate a terra». Un ladro deve aver attraversato la fascia presidiata dagli infrarossi rimasti in funzione e sentendo suonare l’allarme il commando si è dato alla fuga. Non tutti sul mezzo Pulieco, per arrivare sul posto i ladri hanno usato una macchina vedetta e metà del gruppo si è allontanata a bordo di quella. Sulla strada tra Lambrinia e Chignolo l’imprevisto. Per non si sa quale ragione il conducente del furgone ha tentato l’inversione, le ruote si sono incagliate nella scarpata del fosso a lato e i malviventi hanno dovuto scendere e chiedere aiuto. Il destino è stato però loro avverso. L’auto in lontananza che si è via via avvicinata era quella della polizia locale di Chignolo Po, ladri e agenti si sono guardati in faccia capendo immediatamente gli uni e gli altri chi erano e i banditi non hanno potuto far altro che scappare. Lasciato il quattroruote dov’era, si sono dileguati nei campi e hanno fatto perdere le loro tracce. Nel cassone c’erano ancora 26 forme di grana intatte, ed è bastata la lettura del marchio «Lodigiano Zucchelli» per capire a chi appartenevano. I carabinieri hanno preso immediati contatti con Abbà, riferendogli che parte della refurtiva era stata recuperata. Tredici forme sono infatti scomparse, forse caricate sulla vettura di appoggio usata dalla banda. «Non era mai successo che venissero a rubare al magazzino - ha commentato esterrefatto Abbà -. L’unico furto in azienda risale al 44 ma non presero il formaggio. In una notte di luna entrarono e uccisero due maiali grassi, li trascinarono sulla statale e fuggirono». Erano gli anni della guerra, si rubava per fame. Non diversamente da oggi.

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