Ok alla maxi logistica, la Cgil si spacca

Una parte della Cgil “sconfessa” il suo segretario generale. Alcuni tra segretari e iscritti non condividono il sostegno che Domenico Campagnoli ha dato all’arrivo di una nuova logistica tra Ospedaletto e Livraga, un insediamento che occuperà del terreno agricolo vergine. L’area programmatica “Il sindacato è un’altra cosa nella Cgil di Lodi” sottolinea che il problema dell’inquinamento - nelle scorse settimane alle stelle in tutta la Lombardia - non può essere affrontato solo in relazione al traffico, ma anche in relazione all’ambiente e quindi agli insediamenti produttivi. Per questo motivo, ricordano, nel documento congressuale di due anni fa, la Camera del lavoro ha inserito il tema del recupero delle aree dismesse, considerato come prioritario. Ora si chiede il rispetto di quel documento.

«Per questo critichiamo la posizione assunta pubblicamente dal segretario generale della nostra organizzazione - si legge nella nota ufficiale partorita dai “dissidenti” -, in merito a quello che si prospetta come una nuova area logistica a Ospedaletto, posizione presa senza un adeguato confronto all’interno della Cgil. Il documento approvato all’unanimità solo due anni fa nel congresso Cgil è sideralmente distante dalla difesa a spada tratta, con Cisl e Uil, di questo nuovo insediamento».

« La giustificazione pare essere l’occupazione? Ma questa sarebbe garantita anche se la multinazionale occupasse un’area dismessa e non ci pare proprio ci sia stata una grande trattativa o una grande mobilitazione in difesa di questa posizione. Il lavoro è un vincolo importante, anzi determinante, ma può essere garantito e rivendicato senza un consumo ulteriore di suolo. In quella zona ci sono già molte aziende, a pochissimi chilometri ci sono due grandi realtà dismesse. Se la necessità della multinazionale fosse quella di essere vicina al casello autostradale non si poteva pensare ad agevolare la viabilità favorendo l’ex Akzo Nobel verso il casello di Guardamiglio? Riattivando la zona industriale di quell’area e l’occupazione? Dobbiamo constatare che la posizione espressa dal segretario generale della Cgil di Lodi è molto diversa da quella discussa e concordata nell’ultimo congresso ed è stata pubblicamente dichiarata senza prima discutere all’interno dell’organizzazione gli eventuali cambiamenti di linea». È chiaro che all’interno del sindacato c’è una frattura, resa ancor più acuta dalla divergenza di opinioni sulla Fm Logistic.

Il Comitato No Logistica aveva chiesto a Cgil, Cisl e Uil di fare un passo indietro rispetto alle loro posizioni. Questa la risposta della “frangia” siglata “Il sindacato è un’altra cosa nella Cgil di Lodi”: «La Cgil ha discusso di possibili insediamenti produttivi nel territorio e ha approvato all’unanimità il fatto che si indirizzino verso un minore sfruttamento del suolo utilizzando le aree dismesse. Abbiamo all’ordine del giorno tutte le tematiche espresse nella vostra richiesta di confronto. Una diversa mobilità, riducendo la mobilità su gomma, alla ricerca di un minor impatto ambientale. Noi crediamo ci sia ancora il tempo sufficiente per dare un’altra direzione a questa vicenda e pensiamo si possa fare a partire dai reali bisogni del territorio e dei suoi cittadini. Siamo disponibili ad un confronto aperto e vogliamo che tutta la nostra organizzazione lo faccia».

Il segretario per il momento si limita a una risposta succinta, in attesa di dare le sue spiegazioni: «Ho partecipato all’assemblea pubblica a Livraga perché sono stato invitato personalmente e ho parlato a livello personale, anche se sono naturalmente il segretario della Cgil. Un argomento così pregnante non può essere semplificato così, motiverò al più presto la mia posizione».

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