Nel Lodigiano la nuova vita di Silvia Romano: la cooperante oggi abita a San Rocco

Dopo la liberazione il ritorno a Milano e l’approdo nella Bassa

Dalle mani dei rapitori per diciotto lunghissimi mesi, alla sua “nuova” vita a Milano dopo la liberazione fino all’approdo nella Bassa Lodigiana. Silvia Romano, la cooperante oggi 26enne rapita in Kenya dal gruppo di jihadisti somali di al-Shabaab il 20 novembre del 2018, abita dallo scorso mese di aprile a San Rocco al Porto. La giovane donna nel 2018 si trovava in Kenya per partecipare a un progetto della onlus Africa Milele: era un’educatrice per i bambini del villaggio di Chakama, nella contea di Kilifi. A prelevare Silvia Romano un commando di tre uomini che dopo un lungo cammino a piedi e in moto la portarono fino in Somalia.

La liberazione avvenne nel maggio del 2020, in piena pandemia, dopo che nel mese di gennaio i servizi segreti italiani riuscirono a ottenere un video dove diceva di stare bene. L’arrivo in Italia di Silvia Romano avvenne l’11 maggio: non mancarono le polemiche, legate in particolare alla conversione della ragazza all’Islam, decisione assunta liberamente, e al pagamento di un riscatto milionario. Sotto casa della donna, a Milano, quando nella prima fase del Covid erano impediti gli assembramenti, si raccolsero centinaia di giornalisti e curiosi al momento del suo arrivo. Ora dunque un altro cambiamento per Silvia Romano. La donna vive con il marito in un piccolo appartamento nel centro della Bassa. In paese si vede a fare la spesa, soprattutto il sabato. La mattina, secondo i racconti dei suoi concittadini, prende il pullman per raggiungere la vicina Piacenza dove ha un lavoro. I vicini di casa la descrivono come affabile: a volte si ferma per una battuta o un saluto.

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