Morto il ciclista travolto a Capodanno

(Aggiornamento ore 14.30) La procura della Repubblica di Lodi non ha ancora accordato il nulla osta ai famigliari per i funerali, che in un primo momento erano stati fissati per la giornata di lunedì.

(13 gennaio, ore 22) Gianfranco Zaini non ce l’ha fatta. Ieri il 52enne di Casalpusterlengo che la notte di Capodanno è stato travolto alle porte di Lodi mentre percorreva la via Emilia in bicicletta si è spento all’ospedale Maggiore dove era stato trasferito dopo il ricovero in neurochirurgia al San Raffaele. Intorno alle 3.30 del 31 dicembre un’automobilista ubriaco, il 42enne di Secugnago G.R., aveva investito Zaini con la sua Renault Clio e il casalino ne era uscito con una frattura scomposta alla colonna cervicale e ferite agli arti e al volto. Le sue condizioni erano apparse subito disperate, tanto da far parlare i medici di un rischio paralisi. Tenuto in coma farmacologico, non aveva dato segni di ripresa, fino a un paio di giorni fa quando si era risvegliato. Poi le sue condizioni si sono nuovamente aggravate e ieri mattina il 52enne è morto. In città in tanti si sono chiesti se stesse meglio, «e Gianfranco?» era la domanda che gli amici ripetevano nei bar dove Zaini era solito fare tappa dopo pranzo e il pomeriggio. Così ieri la notizia che se n’era andato ha lasciato chi lo conosceva senza sapere cosa dire. Difficile commentare una vita vissuta senza protagonismi, in cui Zaini aveva avuto i suoi momenti neri ma restando sempre «uno di compagnia, che amava stare con la gente».

Un’immagine di Gianfranco Zaini

Di professione faceva l’antennista, un mestiere che aveva imparato in negozio dal padre quando ancora vendeva elettrodomestici a Sant’Antonio. Con la famiglia era cresciuto al quartiere Acquedotto, in via Adige ad essere precisi, da ragazzo era stato uno dei volti della stagione calda casalina. «Eravamo della stessa compagnia - ricorda Antonio Palermo, consigliere comunale e titolare del bar Estate - io lui e Claudio Galluzzi, i ragazzi di quel giro lì. Ma parliamo di trent’anni fa, perché dopo le superiori ognuno ha preso la sua strada e ci siamo un po’ persi di vista». Non avevano neppure vent’anni quando si lanciarono nelle prime radio libere e tutto da solo Zaini aveva fondato addirittura la prima tv libera, l’indimenticata Telefutura. Il programma della mattina era diventato una specie di tormentone, partecipavi al quiz e se vincevi portavi a casa un «carrello della spesa». Ma quelli erano anche i tempi delle contestazioni giovanili, dell’impegno civile e in cui Zaini esprimeva il suo pallino per l’elettrotecnica - era anche radioamatore della Fir-cb - come tecnico del suono ai concerti in paese. Ma vi è anche chi ricorda un Gianfranco inedito, quella volta che aveva preso parte alla “Staffetta della Pace” partenza da Roma e arrivo a Casalpusterlengo, tutta filmata «dal Zaini» mentre camminava col gruppo. «Un lavoro meraviglioso» garantisce chi l’ha visto. L’ultimissimo aneddoto risale invece a prima di Capodanno, quando Gianfranco si trovava all’Acli e aveva vinto con un “Gratta e Vinci”, promettendo agli amici che avrebbe giocato la sommetta al lotto. Questo prima del terribile incidente. I radioamatori della Fir-Cb di Casale, invitati dal presidente Patrizio Losi, gli hanno dedicato un solenne «Silent key». I funerali si terranno lunedì alle 14.30 presso la chiesa di Sant’Antonio, a curare le esequie sarà l’impresa funebre Marni.

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