«Mortale alla rotonda, tragedia annunciata»

La curva attaccata alla rotatoria sulla via Emilia all’altezza del Mondial a Casalpusterlengo è pericolosa. Sono tutti a dirlo. E il giorno dopo l’incidente mortale in cui ha perso la vita il cuoco di Valloria Gian Carlo Cecchi non si placano le polemiche sulla sicurezza all’innesto tra la ss 9 e la nuova tangenziale che porta a Codogno. Lunedì lo facevano notare gli automobilisti e i camionisti fermi in colonna che percorrono spesso il tratto «incriminato»: «Prima che costruissero la variante questo era un rettilineo, adesso ci si trova all’improvviso in curva e se non si sta più che attenti è un attimo invadere l’altra corsia». Oltre al «vizio» infrastrutturale, in molti rilevano la mancanza di un’adeguata segnaletica. Criticità confermate dagli amministratori locali, a partire dal sindaco di Casalpusterlengo Gianfranco Concordati che in tempi non sospetti aveva già evidenziato forti perplessità su questo e l’altro innesto in corrispondenza della discoteca Impero. «Non conosco la dinamica dell’incidente per cui non mi permetto di entrare nel merito - precisa -. Nel concreto invece posso dire che non ho partecipato all’inaugurazione di quella strada e quando alcuni esponenti della Lega mi hanno domandato in consiglio comunale le ragioni, ho spiegato che almeno un paio d’innesti sono discutibili dal punto di vista progettuale. Mi riferisco alla rotatoria disassata sulla via Emilia e a quella dell’Impero. E’ un peccato, perché un intervento molto qualificante per la Bassa ha due macchie nei due innesti». Dello stesso parere è il sindaco di Codogno Vincenzo Ceretti: «Premesso che non conosco le cause specifiche dell’incidente, mi sembra sia abbastanza chiaro che l’accesso alle due rotatorie ha una configurazione particolare e ci si deve arrivare a una velocità particolarmente moderata per cui in queste situazioni ha un ruolo importante la segnaletica. È un elemento su cui vanno fatte verifiche da parte di chi ne ha la competenza, e se necessario la segnaletica va rafforzata». È d’accordo il presidente della provincia di Lodi Mauro Soldati, che invita gli amministratori locali a informare gli uffici tecnici di palazzo San Cristoforo perché s’intervenga: «È la prima volta che mi perviene questa sollecitazione - confessa -. Partendo dall’elemento di fatto che occorre rispettare il codice della strada, se ci sono elementi di pericolosità li prenderemo in considerazione. Dal punto di vista tecnico è improprio che esprima un giudizio perché non mi compete, parliamo di un’opera che ho trovato già fatta ed è passata attraverso conferenze di servizi, riunioni e pareri di più soggetti deputati a valutare che l’hanno avallata. Ma se gli amministratori hanno elementi da far rilevare si presentino agli uffici tecnici della Provincia e saranno affrontati. Sono sempre disponibile a cercare di trovare soluzioni».

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