Monete di epoca tardo romana rinvenute durante gli scavi della nuova tangenziale. Ha già suscitato il forte interesse della Soprintendenza ai Beni Archeologici di Milano il ritrovamento avvenuto nelle scorse settimane nell’area interessata dai lavori per la realizzazione della nuova tangenziale di Codogno: i campi sono quelli a nord-est della cascina Bellona, adiacenti il tracciato della provinciale “591” che collega Codogno a Castiglione d’Adda, proprio qui è avvenuto il ritrovamento di alcune antiche monete di epoca tardo romana, che i lavori di scavo per la nuova tangenziale hanno riportato alla luce.
La scoperta è subito stata fatta seguire dalla immediata sospensione del cantiere nella zona del ritrovamento, con i lavori bloccati per una quindicina di giorni. A Codogno sono poi giunti anche i rappresentanti della Soprintendenza, accompagnati in zona dai responsabili del cantiere della futura tangenziale. Gli approfondimenti in loco sono stati attenti e circostanziati, effettuati con tanto di scavi in loco.
Sicuramente hanno riacceso l’attenzione su tutta l’area limitrofa al tracciato viabilistico della provinciale per Castiglione, che viene “tagliata in due” proprio dal passaggio della nuova variante alla ex statale 234. Proprio in questa stessa area, infatti, documentazioni d’archivio già riferiscono di una tomba di epoca romana che agli inizi del Novecento sarebbe stata rinvenuta a circa 150 metri ad ovest dal tracciato della provinciale “591”. Di quella tomba oggi non c’è più traccia, se non nei documenti storici. Le monete però rappresentano un ritrovamento concreto.
E soprattutto recente. Tale da far sbilanciare la stessa Soprintendenza nel dire che proprio questi terreni alla periferia nord di Codogno potrebbero essere con tutta probabilità custodi di un vasto insediamento rurale di età romana. Forte di questa considerazione, la Soprintendenza ha informato il municipio, sollecitandolo affinché il nuovo piano di governo del territorio (Pgt), attualmente in fase di elaborazione, proceda a definire come «area a rischio archeologico» una buona fetta dei terreni limitrofi al tracciato della “591” (un totale di 70 mila metri quadrati circa). Una sorta di prescrizione, in buona sostanza: eventuali cambi di destinazione d’uso di questi terreni o possibili futuri progetti comportanti scavi proprio su quest’area dovranno essere comunicati proprio in Soprintendenza, per l’espressione del parere di competenza e l’eventuale programmazione di indagini archeologiche preliminari. Nel frattempo, però, ad aver ripreso la sua avanzata, con ruspe e mezzi di lavoro, è proprio il cantiere per la nuova tangenziale. Sulla vicenda il comune ha comunque già chiesto maggiori informazioni alla stessa Soprintendenza.
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