Minorenni all’assalto dei negozianti

Una baby gang tenta di raggirare tre commercianti di Codogno. Il fatto è avvenuto venerdì pomeriggio intorno alle 18, quando sei ragazzini stranieri tra i 14 e 15 anni hanno preso di mira tre negozi di viale Resistenza al quartiere Don Bosco cercando di rubare il denaro dai registratori di cassa. Prima i sei sono entrati all’edicola cartoleria Martinelli, la titolare era sola e mentre in due la intrattenevano con delle scuse, gli altri si sono avvicinati alla cassa e hanno cercato di mettere le mani sui soldi. La donna non si è resa immediatamente conto di quello che stava accadendo, ma restando sempre attenta alle mosse degli sconosciuti ha impedito che riuscissero nel loro intento. Lasciata l’edicola, i ragazzini sono entrati nella macelleria dei fratelli Piccoli lì a fianco e hanno messo in atto lo stesso stratagemma: quelli con più faccia tosta hanno iniziato a bersagliare il macellaio di domande facendolo allontanare dal bancone per chiedergli informazioni su alcuni prodotti in vendita, mentre gli altri si sono avvicinati al portamonete in vetro. La fortuna però non è stata dalla loro: uno del gruppo, infatti, ha urtato inavvertitamente con un braccio il vaso con le monete e il rumore ha messo subito in allerta il macellaio che ha minacciato i giovani di non provare a fare scherzi e di andarsene. Non ancora rassegnati, gli adolescenti hanno provato a raggirare la titolare della gastronomia Gaeta: anche la donna si trovava sola in negozio, uno dei ragazzini ha finto di essere stato mandato a far la spesa dalla madre ma di non ricordare più quale formaggio gli avesse detto di acquistare, così ha chiesto alla commerciante se poteva aiutarlo. La signora Gaeta ha mostrato al giovane alcuni formaggi lasciando incustodita la cassa e nel frattempo gli altri del branco sono riusciti ad aprire il registratore, senza tuttavia poter arraffare i soldi.

«Li ho tenuti d’occhio tutto il tempo e così non hanno potuto prendere niente - racconta Mariagrazia Gaeta -. Il problema è che viale Resistenza è un deserto e dopo questi fatti siamo ancora più spaventati. Abbiamo deciso di parlarne per mettere in guardia i colleghi».

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