
Cronaca / Basso Lodigiano
Venerdì 14 Ottobre 2011
Maxi furto di rame, ponte al buio
Razziati a Bertonico quattro chilometri di cavi
Spariscono i cavi in rame dell’impianto elettrico e il ponte di Bertonico resta al buio. Sono quattro i chilometri di rame rubato e la stima del danno è superiore ai 50mila euro. Sembrava impossibile e invece a provocare il completo blackout dell’illuminazione, lungo il viadotto sull’Adda che collega le provincie di Lodi e Cremona, è stato l’ennesimo furto di “oro rosso”. Ci risiamo, il rame continua a fare gola e dopo gli assalti alle stazioni ferroviarie, ai cimiteri e cantieri edili, stavolta i ladri hanno puntato grosso e messo le mani sulle condutture che alimentano i pali della luce del nuovo ponte lungo la statale 591. Inaugurato il 14 dicembre 2009, in sostituzione di quello realizzato in pochi giorni dal Genio militare dopo il crollo del vecchio ponte il 9 settembre 1994, il manufatto ha un doppio sistema illuminante: a margine delle ciclabili e al centro. Da due mesi gli automobilisti si erano accorti che erano rimaste accese soltanto le torri faro dei due pennoni, mentre i faretti lungo le piste ciclopedonali risultavano da entrambi i lati spenti. Nessuno però aveva sospettato che l’improvviso “coprifuoco” fosse dovuto al furto del rame. Nell’immediato si era pensato a un guasto elettrico e qualche maligno aveva insinuato che si trattasse di una misura d’austerity adottata dalle due Province. Ma in seguito alle numerose segnalazioni il capo cantoniere dell’area ha eseguito un sopralluogo e fatto l’amara scoperta: qualcuno si è portato via l’intera conduttura in rame che alimenta i faretti lungo la ciclopedonale e di conseguenza la luce è saltata.
Tra un palo e l’altro, un centinaio in tutto, è posizionato un pozzetto in cemento che contiene la canalina della conduttura elettrica. I ladri hanno tagliato il cavo e poi l’hanno sfilato lungo tutta la linea. Estrarlo è stato un giochetto da ragazzi, è bastato tirarlo da un capo e poi avvolgerlo come fosse spago. Secondo gli investigatori avrebbero agito a più riprese, favoriti dal fatto che di notte il ponte è poco trafficato. Complessivamente sono stati rubati quattro chilometri di linea, un danno esorbitante che secondo una prima stima potrebbe superare i 50mila euro. Alla faccia dell’austerity.
Il compito di ripristinare l’impianto spetta infatti alle Province di Lodi e Cremona, che il 3 ottobre hanno presentato congiuntamente denuncia e stanno ora ragionando su come reperire i fondi. «Per le amministrazioni si tratta di un danno notevole - commenta l’assessore provinciale alla viabilità Nancy Capezzera -, andrà riposizionato il cavo e per questo dovremo appostare risorse che non erano preventivate per ripristinare l’impianto».
Tanto più che a quasi due anni dall’inaugurazione Anas non ha ancora effettuato il collaudo del ponte e la competenza sulla ciclopedonale non è ancora passata agli enti territoriali. Al momento sono in corso le indagini per risalire ai responsabili.
Laura Gozzini
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