Maleo, il “Velo ok” funziona

Lo spauracchio della multa “frena” gli automobilisti, i dati parlano chiaro, dall’installazione dei Velo Ok in via Trabattoni a Maleo le infrazioni giornaliere sono scese da 2925 a 950 e la percentuale di chi supera i 50 chilometri orari è diminuita di un terzo. “Potere del dubbio” o come la chiamano gli addetti ai lavori “percezione costante del controllo”. In cosa consiste l’ha spiegato lunedì sera il direttore del progetto “Noi Sicuri” Paolo Goglio con Emanuele Luca di Vannini Promotion srl, nella conferenza divulgativa organizzata dall’amministrazione comunale e dalla polizia locale. «L’idea di fondo è quella del tutor in autostrada - ha chiarito Goglio -. La presenza di una serie di colonnine ben visibili a margine della strada ha un effetto dissuasivo lungo tutto il tratto e nell’arco delle 24 ore, perché chi è alla guida non sa se all’interno è attivo l’autovelox e il rischio d’incorrere in una sanzione induce a rallentare». Ne sono una prova i numeri registrati durante il monitoraggio compiuto a Maleo prima e dopo l’installazione dei box arancio in via Trabattoni, l’arteria che taglia il centro e ha una media di 40mila passaggi la settimana. In quella dal 22 al 30 giugno scorso, quando le colonnine non c’erano, la velocità media era di 53,81 chilometri orari, gli automobilisti entro il limite soltanto il 39,5 per cento mentre i trasgressori il 60,5. Dopo l’installazione dei Velo Ok, nelle registrazioni compiute dal 7 all’11 novembre, la velocità media è scesa a 43,36 chilometri orari e la forbice tra chi rispetta la norma e chi la viola si è capovolta: i primi sono svettati al 78,9 per cento e gli altri precipitati al 21,1 per cento. Per riprendere il dato sulla velocità media, è diminuita di 10,45 chilometri orari, che a dispetto di quanto si possa immaginare rappresenta un’enormità se si pensa che uno studio dell’Unione europea indica nella riduzione di appena 3 chilometri il differenziale sufficiente a salvare 6mila vite in un anno.

È proprio la velocità una delle principali cause d’incidenti e la prima responsabile della gravità dell’impatto, con quel che ne segue in perdita di vite umane e invalidità. Ben venga quindi un sistema di nuova concezione come i Velo Ok, che non intende vessare l’automobilista, ma metterlo in guardia e ha la sua forza nella visibilità. L’utilizzo poi dipende da chi le ha in dotazione: «Nella sperimentazione gli autovelox non erano inseriti, d’ora in avanti decideremo quando metterli. La nostra idea è di fare controlli veri almeno due volte al mese aumentandoli se necessario», ha annunciato il comandante della polizia locale Roberto Castoldi. «L’effetto del sistema è apprezzabile a occhio nudo», ha detto soddisfatto l’assessore alla mobilità Francesco Bergamaschi.

Laura Gozzini

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