MALEO Il Comune rinuncia all’acquisto, il castello Trecchi non diventerà patrimonio pubblico

Ieri sera in consiglio la decisione della maggioranza sul futuro dello storico immobile

Il castello Trecchi di Maleo non diventerà patrimonio pubblico: martedì sera in un consiglio comunale con un folto pubblico, la maggioranza ha espresso la propria rinuncia all’esercizio del diritto di prelazione sullo storico immobile acquistato all’asta lo scorso novembre per soltanto 1,3 milioni di euro dalla neocostituita società Immobiliare Novembre srl di Casalpusterlengo.

L’amministrazione Sguazzi però ha spiegato di aver fatto tutte le valutazioni possibili ma, riscontrate diverse criticità, ha scelto di non imbarcarsi in un mutuo trentennale e di concentrare le risorse sulla gestione del patrimonio esistente e sulla spesa sociale, già aumentata ma in progressiva crescita sulla base del contesto socio- economico attuale.

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La maggioranza ha di conseguenza respinto la proposta avanzata lo scorso dicembre dalla mozione popolare (una lettera di intenti accompagnata da 50 firme) del Comitato Castello di Tutti per Tutti che, convinto del valore identitario, storico, architettonico, artistico e ambientale del castello, aveva chiesto al Comune di acquistarlo (considerato il prezzo di saldo) e di progettarne insieme la gestione e il suo futuro come bene pubblico (finora e’ stato un immobile privato). Un’idea sposata dalla minoranza consiliare che ha anche chiesto l’istituzione di una commissione comunale ad hoc per lavorare tutti insieme sul castello: dal punto di vista finanziario, tecnico- architettonico e dei contenuti.

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Adesso il Comitato pensa di scrivere direttamente alla proprietà, la srl casalina.

In aula il clima si è ulteriormente acceso quando la minoranza ha presentato la mozione per chiedere l’annullamento della delibera di indirizzo con cui la giunta da quest’anno ha scelto di vietare i comizi in occasione della Festa della Liberazione, nella cerimonia istituzionale. La maggioranza ha proposto all’opposizione di ritirare il punto per intavolare un confronto e ripresentare un documento condiviso; cosa che l’opposizione ha poi respinto il mittente convinta che non ci fosse nulla su cui trovare un accordo, la richiesta della minoranza era netta: tornare a consentire i comizi nelle celebrazioni istituzionali del 25 aprile. Sì o no.

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