Lodi, Ugoni torna in Provincia

Da lunedì Angelo Ugoni torna a lavorare per la Provincia di Lodi: lo ha deciso nei giorni scorsi la giunta provinciale, accogliendo la richiesta di “reintegrazione in servizio, nelle mansioni e nelle funzioni“ presentata all’inizio di giugno dall’ex comandante della polizia provinciale. Ugoni era stato sospeso, come vuole la legge, nel 2007, dopo che nel mese di marzo era stato arrestato per l’ipotesi di corruzione nell’ambito dell’inchiesta su presunto favori alla conceria Palladio di Somaglia. Da allora percepiva dalla Provincia metà dello stipendio di base, circa 700 euro mensili. La grave ipotesi di reato era caduta davanti al gip nel maggio del 2009, ma l’ex comandante era rimasto imputato per abuso d’ufficio fino al 2011, quando è stato prosciolto per mancanza di prove. Nel frattempo però era stato investito da un’altra bufera giudiziaria, il filone principale di “Rifiutopoli”, con accusa di truffa aggravata alla Provincia per essere risultato in servizio mentre in realtà era in vacanza assieme ad altri funzionari dell’ente e in compagnia di imprenditori beneficiari di autorizzazioni provinciali: anche in questo secondo processo è uscito assolto, alla fine di maggio, e subito dopo ha chiesto la reintegrazione.

Ugoni resta però imputato in un altro procedimento per truffa, quello legato alle ripetute bonifiche di sversamenti di gasolio dagli stabilimenti dismessi Madital ed ex Robur di Massalengo e Lodi. Per questo motivo per ora la Provincia, pur riconoscendogli il profilo professionale giuridico di ufficiale di polizia provinciale, ha optato per un reinserimento in organico in via provvisoria, nell’ufficio concessioni del settore infrastrutture e mobilità. In attesa di nuove determinazioni: non si occuperà, quindi, di funzioni di polizia. L’ex comandante ha comunque fatto sapere alla Provincia che conta di uscire pulito anche da quest’ultima accusa.

«Il reintegro è un atto di giustizia, speriamo sia l’inizio di una piena riabilitazione per un uomo che comunque non potrà mai cancellare dalla propria vita questi cinque anni di sofferenze», osserva l’avvocato Gianluigi Bonifati, che assiste Ugoni assieme a Ennio Ercoli.

Ugoni aveva ottenuto dal ministero della Giustizia 50mila euro di risarcimento per ingiusta detenzione e danno professionale. La Provincia dovrà ora saldare le differenze retributive, e la previdenza, per i cinque anni di sospensione dal servizio. Nei confronti dell’ex dirigente Claudio Samarati e della dipendente provinciale P.R., ora a giudizio per l’ipotesi di calunnia risalente all’inchiesta del 2007 che colpì Ugoni, potrebbe ora costituirsi parte civile.

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