Lo sport lodigiano piange Aurelio Tansini

Lutto nel mondo del calcio lodigiano: Aurelio Tansini, 58 anni di Corno Giovine, vicepresidente del Sancolombano Calcio e già presidente del Codogno, si è spento domenica notte stroncato da un infarto. Inutili i soccorsi: il medico di famiglia e un’ambulanza del 118 sono accorsi immediatamente sul posto nel pieno della notte, attorno alle 4 quando ha avvertito il malore, ma non c’è stato nulla da fare. I funerali curati dall’impresa funebre “La Fenice” si terranno domani alle 15 nella chiesa parrocchiale di Corno Giovine, quindi verrà sepolto nel cimitero cittadino. La notizia della sua scomparsa è stata uno shock per tutti in paese, come prova a spiegare il presidente della Pro Loco Ugo Cecconi. Il 58enne era stato riconfermato il vice e i due erano amici di lunga data. «Nessuno si sarebbe aspettato una cosa del genere, è veramente scioccante – ha detto ieri Cecconi -. C’eravamo visti l’ultima volta venerdì, stava bene, poi questa terribile notizia». Seguendo le orme del padre, Aurelio e la moglie Teresa avevano portato avanti l’azienda di famiglia, la Tansini Ernesto di Corno Giovine specializzata in bandiere e stendardi, mentre i due figli Paolo e Andrea hanno preso strada diverse. A Corno Giovine Aurelio era un’istituzione: come il padre Ernesto non aveva smesso di dare il suo contributo alla comunità, senza sbandierare quel che faceva ma sostenendo la parrocchia, il comune, la protezione civile, finanziando la nascita della squadra di calcio locale, che da amatoriale era approdata alla terza categoria. Il calcio del resto era la sua passione. Juventino della prima ora, gli amici lo chiamavano scherzosamente “Moggi” con riferimento a quel Luciano Moggi di fede bianconera che tutti conosciamo, per sottolineare la rete di contatti e amicizie che poteva vantare nelle società calcistiche di tutto il Lodigiano. «Perdiamo una persona buona, mite, generosa, legatissima alla sua famiglia, ai suoi tanti amici e alla nostra società, dove, in breve tempo, ha lasciato un’impronta indelebile» dice il presidente del Sancolombano Tino Cornaggia. Domenica sera Aurelio ha potuto vedere la sua Juve spuntarla 1-0 sull’Inter allo Juventus Stadium, guardando la partita in tv da casa insieme al figlio Paolo. Poi è andato a dormire, ma verso le 4 è stato colto da un malore e non si è più ripreso. «Era un uomo generoso, se gli chiedevi qualcosa si faceva in mille, per gli amici, il comune e la parrocchia di Corno Giovine ha dato tanto – lo ha ricordato Cecconi -. E poi era un tipo scherzoso, che sapeva tenere allegra la compagnia». I ricordi si affastellano nella mente del presidente Pro Loco, ma su tutti prevale l’immagine di Aurelio davanti alla Locanda del Sole con la combriccola di sempre, a commentare quel che accadeva in giro e ridere. «Paolo Migliorini aveva ribattezzato quel piazzalino con le panchine l’”ansa del Po”, perché il Po portava lì tutte le notizie. Ecco lo rivedo lì, da primavera fino all’autunno, una presenza fissa».

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