Lo psichiatra in aula con le ex pazienti

Nell’incidente probatorio una giovane sentita per 4 ore

Non è bastata una giornata, in tribunale, per il drammatico faccia a faccia tra lo psichiatra di 55 anni di Lodi accusato di abusi sessuali su sei pazienti e le sue presunte vittime: l’incidente probatorio, disposto dal pm Gianpaolo Melchionna alla luce di quanto emerso da oltre un anno di attività investigativa dei carabinieri di Codogno, proseguirà infatti lunedì, sempre innanzi ai gip Isabella Ciriaco. Ieri, dalle 10 al tardo pomeriggio, sono state sentite due giovani di circa vent’anni e una donna di circa 35. Lo psichiatra, A.M., ancora agli arresti domiciliari, si è presentato accompagnato dalla madre e da un altro familiare.

Nessuna delle parti offese ha chiesto che fosse collocato il separè, disponibile in aula, per nascondersi alla vista del medico. Ma si è ritenuto che non fosse necessario in quanto, comunque, le vittime erano sedute in modo tale da dare le spalle all’indagato.

Uno degli interrogatori delle ex pazienti più giovani è durato quattro ore: molti gli episodi da chiarire, con un’attendibilità dei racconti che, in casi come questi, viene valutata sulla base delle circostanze e dei dettagli, e non solo di quegli elementi che potrebbero avere valenza accusatoria. Il medico, che è agli arresti domiciliari dall’inizio di maggio, dopo un periodo di scarcerazione disposto dal Riesame per una nullità procedurale, era stato sospeso dall'Azienda ospedaliera, che aveva anche avviato un’inchiesta interna. Alcuni degli episodi in contestazione avrebbero infatti coinvolto anche pazienti dell’Ao di Lodi, per la quale, dopo un periodo nel capoluogo, lo psichiatra operava presso la struttura di Codogno. Donne che avevano sofferto anche di depressione e assunto farmaci per curarsi, che poi, prima una, poi una sua amica e infine altre quattro che si sono presentate ai carabinieri, accusano il medico di aver intrecciato con loro relazioni di cui, ora, stando alle denunce, sembrano essersi pentite. Relazioni, nonostante la differenza di età, che in qualche caso risulterebbero anche da scambi di messaggi sms agli atti della procura. Dopo l’incidente probatorio il medico potrebbe reiterare la richiesta di revoca degli arresti.

Carlo Catena

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