Livraga sotto shock per Luca

La salma di Luca, stroncato a 13 anni mentre giocava all’oratorio di Livraga, è stata portata presso la camera mortuaria dell’ospedale a disposizione della magistratura. Sul corpo del ragazzino è stata disposta l’autopsia per chiarire quale sia la causa di questa tragedia che ha lasciato sotto shock il paese, ma anche tutto il territorio. La tragedia si è consumata sabato pomeriggio verso le 15 a Livraga, dove il giovane viveva con la famiglia. Il padre Mauro aveva accompagnato il figlio all’oratorio e si trovava ancora lì quando gli amici sono corsi a chiamarlo. Gridavano «Luca si è sentito male, si è sentito male!», bianchi come la cera in volto per il terrore che fosse successo qualcosa di grave. Luca soffriva di aritmia cardiaca, era già stato operato due volte ed era in cura all’ospedale Niguarda di Milano. Si è fatto di tutto per salvare la sua giovane vita: dal momento del malore in paese, quando è accorso un medico di famiglia, all’arrivo al San Matteo con numerosi mezzi e soccorritori dell’118 impegnati nel disperato tentativo di far battere il cuore del ragazzo. Ma al suo ingresso al policlinico di Pavia, Luca non dava già più segni di vita.

In vicolo Don Milani dove abita la famiglia Garini da sabato sera c’è un silenzio irreale. «Ci mancheranno la sua voce, il suo sorriso» dicono i vicini. «L’altra sera anche i miei figli piccoli hanno capito che era successo qualcosa di brutto. Non fiatavano più neanche loro che sono due pesti» racconta una mamma, ancora incredula. Tutti ricordano la voglia di vivere di Luca, che era un urgano, e la sua passione per la musica: papà Mauro suona la chitarra e le tastiere in un gruppo, Luca aveva preferito il fascino della batteria e si preparava ad animare con il suo ritmo lo spettacolo scolastico di fine anno.

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