Livraga, il Frecciarossa deragliato: «La perizia non risolve tutto»

Gli operai si erano accorti di un’anomalia ma non si era capito quale fosse e credevano di aver messo in sicurezza lo scambio che dava problemi

Gli operai di Rfi che avevano sostituito uno degli attuatori dello scambio che ha poi provocato il deragliamento del Frecciarossa il 6 febbraio scorso al posto movimento Livraga (al confine con Ospedaletto) si erano accorti che qualcosa non stava funzionando correttamente. La conferma arriva dalla registrazione della telefonata che attorno alle 4.30 il caposquadra Rfi fa al posto di controllo di Bologna: «Il 5 (numero dello scambio, ndr.) come lo vedi in questo momento?» «È in posizione indefinita - la risposta dalla centrale - non ho il controllo. È come se non fosse partito». A quel punto, però, si sta già avvicinando l’orario per riaprire la linea e bisogna dare il via libera, e la decisione dei tecnici alla fine era stata di disalimentare lo scambio e lasciarlo bloccato in posizione di chiuso. Invece, e bisognerà capire perchè sia potuto accadere, era aperto. «La perizia non risolve tutta la questione», è la battuta a caldo di uno dei difensori. In tutto gli indagati tra Rfi e Alstom restano per ora ancora 18.

© RIPRODUZIONE RISERVATA