L’Inalca “laurea” altri 76 giovani

La cerimonia alla presenza del patron Luigi Cremonini, fondatore

e presidente del gruppo, e dell’onorevole lodigiano Lorenzo Guerini.

In aumento dal 25 al 42% gli italiani: «È un segnale della crisi»

Cisl e Inalca insieme in cinque anni hanno portato a lavorare al Macello Cremonini di Ospedaletto 167 giovani tra i 18 e i 24 anni grazie alla formazione nello stabilimento. È la ricetta che ha consentito ieri di consegnare gli attestati a 76 giovani partecipanti alla sesta e settima edizione del Corso per addetti alla lavorazione e vendita delle carni organizzato dallo Ial Lombardia (il braccio della Cisl della formazione professionale) nello stabilimento di Ospedaletto. Quasi tutti i diplomati saranno assorbiti dal Consorzio Cooperativo Euro 2000 che gestisce la maggior parte del personale nelle aree macellazione e disosso. La cerimonia si è tenuta ieri mattina al macello Inalca alla presenza di Luigi Cremonini, fondatore e presidente del gruppo, dell’onorevole lodigiano Lorenzo Guerini, vicesegretario nazionale Pd, del segretario generale della Cisl Lombardia Gigi Petteni e del segretario generale della Cisl di Lodi, Cremona e Mantova Mario Uccellini. All’incontro c’erano poi Monica Guarischi, Fabrizio Santantonio, il sindaco di Ospedaletto Eugenio Ferioli e l’onorevole Pd Paolo Cova, oltre ai vertici dello stabilimento. Dal 2009 a oggi i candidati al corso sono stati 622, e 167 di questi l’hanno poi seguito e sono stati assunti al macello, nel quale ancora oggi vi lavorano 121 di loro. L’88 per cento vive nel raggio di 30 chilometri. In forza di queste assunzioni, i dipendenti sono passati da 428 a 515. Al primo corso nel 2009 i candidati furono 12, con 7 diplomati, all’ultimo sono stati 160 con 36 diplomati. Da allora a oggi gli italiani sono cresciuti dal 25 al 42 per cento del totale, «anche questo è un segnale della crisi», come ha spiegato Mario Uccellini nel presentare i dati. «Nel territorio l’occupazione giovanile è a livelli drammatici, ma la Cisl e Inalca dimostrano che è possibile creare posti di lavoro per i giovani», hanno ribadito Mario Uccellini e Gigi Petteni -. A qualcuno potrebbe sembrare una politica troppo filo-padronale, ma non c’è alternativa. Il lavoro lo creano solo gli investimenti». Il patron Luigi Cremonini ha raccontato la sua storia personale e quella del gruppo, e i suoi legami con il Lodigiano fin da quando, 50 anni fa, veniva di persona a comprare qui la carne. «Questa terra ha una vocazione straordinaria per la zootecnia, e qui abbiamo trovato persone serie con cui costruire relazioni industriali che funzionano» ha sottolineato Cremonini. «Qui c’è stato l’incontro fortunato di diverse energie - ha concluso l’onorevole Lorenzo Guerini -. La volontà dell’impresa di crescere, una terra fatta di persone serie e che si impegnano per il lavoro, un sindacato che vuole stare dentro lo sviluppo, senza rinunciare a fare sindacato, ma con la capacità di mettersi in discussione e cercare nuove strade. Sono le stesse nuove strade che cerchiamo a Roma per il lavoro e l’impresa, e la cifra del nostro impegno è quello di non avere posizioni ideologiche, ma di mettere a verifica ogni strumento».

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