Lever, 50mila euro per lasciare l’azienda

La Lever è pronta a mettere sul piatto circa 50mila euro a testa per incentivare l’uscita volontaria dallo stabilimento, ma pone il termine per la ricerca dei lavoratori disponibili a metà gennaio. Nessuna concessione sui tempi, mentre i 23 esuberi potrebbero essere ridotti a fronte di qualche concessione per la riduzione del salario in fabbrica. È la posizione della multinazionale emersa nel corso del primo degli incontri di trattativa in seguito all’apertura della procedura di mobilità aperta dall’azienda il 21 novembre scorso con l’indicazione di 23 esuberi.

Le 23 figure che l’azienda vuole tagliare sono 9 nel reparto intermedi Taed, destinato alla chiusura, 5 riguardanti operai generici (i cinque reintegrati dal giudice, normalmente pagati ma mai rientrati in servizio per volontà dell’azienda), un operaio di solfonazione e otto lavoratori tra chiusura dello spaccio aziendale, riorganizzazione del magazzino e figure impiegatizie a supporto della produzione e della manutenzione.

Sindacati e rappresentanti dei lavoratori ieri hanno iniziato la riunione con lo scopo di prendere tempo sulla questione della riorganizzazione, ma l’azienda, come già aveva annunciato negli incontri preliminari della settimana scorsa, è stata categorica nel rifiutare ogni ricorso agli ammortizzatori sociali, cassa integrazione o contratto di solidarietà. La multinazionale però ha subito aperto alla possibilità di incentivare le uscite individuando e favorendo prepensionamenti e mettendo sul tavolo per la mobilità volontaria 47 mila euro a testa, la stessa cifra che era stata la base d’uscita nel corso della procedura del 2009 per la chiusura del reparto polveri, quando in 170 operai erano andati via da Lever.

Sindacati e lavoratori, in virtù dell’ulteriore sacrificio a distanza di tre anni dalla precedente riorganizzazione, hanno chiesto all’azienda di alzare la cifra per convincere eventuali uscite volontarie, e hanno cercato di trattare sui numeri degli esuberi individuati. L’azienda si è dimostrata possibilista a fronte però della seconda pesante richiesta che aveva formulato con l’avviso di avvio della procedura di mobilità. La Lever vuole rivedere gli accordi economici della fabbrica, appena siglati nell’estate scorsa con il rinnovo del contratto aziendale. In particolare la multinazionale è disposta a rivedere il numero di esuberi a fronte di concessioni in termini di riduzioni di salario o sui gettoni aggiuntivi per le notti e i turni festivi e prefestivi.

Le parti si sono aggiornate a sette giorni di distanza, mentre oggi i rappresentanti discuteranno in fabbrica con i lavoratori le proposte dell’azienda e decideranno in merito a iniziative di protesta.

An. Ba.

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