Le reazioni: «Un fulmine a ciel sereno»

Ieri mattina avrebbe dovuto essere di turno. La notizia dell’arresto dello psichiatra è stato un fulmine a ciel sereno per l’Azienda ospedaliera. «Se avessimo avuto qualche sentore - commenta in una nota la direzione - avremmo certamente censurato e denunciato questi comportamenti. Non abbiamo mai avuto riscontri particolari, neanche da parte delle infermiere. Atteggiamenti così, sempre che siano veri, sono penalmente pesanti. Per noi è stato un fulmine a ciel sereno. Se queste accuse verranno confermate, noi ci costituiremo parte civile. Le eventuali responsabilità sono personali e l’azienda, in questo caso, avrebbe subito un dolo. Ci mettiamo a piena disposizione per le indagini, ma in attesa il medico è stato sospeso dall’attività».

Circa un anno fa, lo specialista pavese, che operava nel Lodigiano da circa 25 anni, era stato trasferito dal dipartimento di salute mentale, guidato da Eligio Gatti, dalla comunità protetta di Lodi al padiglione Bignami di Codogno. «Si era trattato - spiega la direzione aziendale - di un normale avvicendamento».

Il medico, negli anni ’90 aveva operato al Fatebenefratelli di San Colombano, poi era stato trasferito a Sant’Angelo e poi a Lodi, prima di approdare, circa un anno fa, a Codogno. Il medico di Pavia, attualmente abitava nel Lodigiano.

Allo psichiatrico della Bassa medici e infermieri sono sorpresi. «Una batosta così non me l’aspettavo - commenta un operatore -. È una cosa fuori dall’ordinario». Il riserbo sulla vicenda è stretto. «Deve parlare con la direzione, mi dispiace», si limita a dire un collega. L’operatrice risponde al citofono: «Adesso i medici sono in pausa pranzo, non ne sappiamo nulla». Poi riaggancia. Stesso tenore di risposta da parte di due infermieri che stanno arrivando in ospedale: «Non ne sappiamo nulla, incominciamo ora il nostro turno». Altri due operatori, di un altro reparto, parlano tra loro, la definiscono «una persona sempre sorridente».

Per gli ex colleghi del Fatebenefratelli è una vera doccia fredda: «Quando era da noi era proprio una brava persona - commenta un operatore -, un medico molto gentile e alla mano. Da quello che era qua, stento davvero a credere che sia colpevole». «Non è mai stato mio medico di reparto - commenta il delegato Rsu Paolo Daccò -, ma qua da noi ha lasciato un’impressione positiva. Me la ricordo come una persona brillante, che scherzava con tutti. È andato via da qui negli anni ’90».

Dello stesso tenore le dichiarazioni del delegato Giovanni Bricchi: «Ci siamo conosciuti circa 15 anni fa, poi non abbiamo più avuto a che fare con lui - commenta -. Non si faceva fatica a capire che gli piacevano le donne, ma in modo assolutamente sano. Una cosa del genere non me la sarei mai aspettata, mi lascia davvero basito». Cauto il presidente dell’ordine dei medici Massimo Vajani: «Fino alla chiusura delle indagini è tutto da dimostrare - commenta -. Certo, si rimane amareggiati. Lo psichiatra arrestato è iscritto all’ordine di Pavia e domani (oggi, ndr) lo contatterò. In questi casi l’iter prevede l’apertura del procedimento disciplinare, in attesa che la procura si pronunci. Ora deve essere la giustizia a fare il suo corso». L’Azienda ospedaliera, intanto, ha un problema concreto da affrontare, la sua sostituzione a Codogno: «È già stata convocata una riunione con i responsabili - spiega Gatti -. Allo Spdc gli psichiatri sono 4, l’Azienda è disponibile a colmare il posto attualmente scoperto, anche se trovare uno psichiatra sul mercato è come cercare un ago nel pagliaio».

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