Buche come biglietti da visita: le aree artigianali di Casale contano ormai vere e proprie voragini nell’asfalto. Un problema per chi ci lavora ed è costretto ogni giorno a fare la “gimkana” per evitare di rimetterci una ruota o una sospensione della propria auto oppure del camion. Ma un disagio anche per i clienti in arrivo da fuori città e un ostacolo all’arrivo di nuovi investitori, difficilmente attratti da aree artigianali “groviera”. La zona più compromessa è quella di via Allende, via Anna Frank e via Galimberti, dove si contano circa venticinque attività produttive e alcune abitazioni. Sono migliori invece le condizioni della zona Lever e della zona artigianale di via Amendola, che conta circa una trentina di attività: proprio in questa ultima porzione artigianale il maggior problema non sono le buche ma la mancanza di luce.
Disagi anche alla lottizzazione di via Amendola, dove invece manca l’illuminazione ma l’asfalto è comunque compromesso. «Qui manca l’illuminazione - ha spiegato Alessandro Tosi che gestisce un’attività in via Amendola - e la sera, soprattutto d’inverno, è un vero problema».
In particolare, l’area artigianale di via Allende sorge alle porte di Casale, provenendo da Piacenza, e le sue buche ormai sono vecchie almeno quanto la complicata matassa da sbrigare fra Comune e privati. Il problema infatti risale alla lottizzazione, avviata negli anni Settanta e rimasta incompleta nelle sue finiture. Passati dieci anni però, la convenzione originaria è scaduta e il passaggio di proprietà dal lottizzante al Comune non è mai stato fatto.
«Con il passare degli anni però la situazione si è fatta sempre più complicata - ha spiegato l’assessore alle attività produttive Giuseppe Agello - le convenzioni originarie sono scadute, sono cambiati alcuni soggetti privati, vecchie realtà invece non esistono più».
«Quel che conta comunque resta senza dubbio la volontà - ha continuato Agello - per cui con gli uffici ci stiamo preoccupando di arrivare a una definizione catastale delle competenze, per poter intervenire sugli asfalti di via Allende, via Anna Frank, via Galimberti, con la compartecipazione economica dei privati che, devo dire, hanno risposto in maniera collaborativa ai nostri ultimi incontri, mentre altri purtroppo non se ne sono interessati».
«Entro l’anno - ha promesso Agello - questa storia deve essere chiusa: per questo anche come Comune dovremo ricercare risorse per far fronte a un intervento atteso da troppi anni». Per il momento però non resta che affidarsi al cartello giallo che all’imboccatura di via Allende avvisa: attenzione, strada dissestata, rallentare.
Sara Gambarini
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