
(Foto di Ploiesteanu)
LAVORI L’Anas ha assicurato che interverrà per rimuovere i laterizi, ma per ora il cantiere segna il passo, slitta ancora la consegna dell’opera
I resti di amianto rinvenuti nelle campagne di Zorlesco bloccano il cantiere della nuova tangenziale di Casalpusterlengo. E la consegna dell’opera si allontana. Il ritrovamento delle tracce di asbesto è da far risalire tra aprile e maggio scorsi, quando in un terreno di 6mila metri quadrati a sud della linea ferroviaria Pavia-Codogno espropriato da Anas a privati proprio per consentire il passaggio della variante, sono stati trovati scarti di lavorazioni edili contenenti la sostanza cancerogena. Una bella grana, che ha visto Anas decidere inizialmente per la rimozione completa dei materiali contaminati bonificando l’area, e poi, valutati i costi eccessivi, optare per l’incapsulamento sul posto.
Intanto l’amministrazione comunale di Casalpusterlengo, su richiesta della stessa società appaltante, ha convocato una conferenza dei servizi che ha coinvolto ministero dell’Ambiente, ministero delle Infrastrutture, Regione, Provincia, Ats, Anas e Arpa, per affrontare la questione con gli enti competenti e arrivare a una soluzione condivisa che garantisse la tutela del territorio. A seguito del tavolo tecnico, Anas era quindi tornata sui suoi passi, assicurando l’intervento di bonifica con la rimozione completa dei laterizi, intervento che ad oggi però non è stato ancora eseguito. Dalla verifica dello stato di avanzamento dei lavori richiesto ieri dal «Cittadino» ad Anas, risulta infatti che il cantiere è al 74 per cento, poco al di sopra del 70 per cento raggiunto già a giugno, mentre la fine dei lavori non è certa e legata proprio al recupero e allo smaltimento dei materiali di risulta. Prevista inizialmente per luglio 2025 - ma il ministro Matteo Salvini in visita a Casalpusterlengo aveva pronosticato che il cantiere sarebbe finito “parecchi mesi” prima -, la consegna dell’opera è già stata prorogata più volte. Da luglio a settembre/ottobre e poi a dicembre.
Ora però, con la seccatura dell’amianto a intralciare l’opera, i tempi sembrano dilatarsi ulteriormente. Sono trascorsi quattro mesi dalla conferenza dei servizi, e resta un mistero il perché l’intervento di bonifica non sia stato ancora eseguito. Con il risultato che difficilmente si potrà tagliare il panettone per il taglio del nastro.
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