Una discarica di bottiglie di plastica lungo la roggia Codogna. A Casale un privato cittadino ha denunciato lo scempio scoperto pochi giorni fa nella campagna che sorge alle spalle della zona Lever. Sulle sponde della roggia sono state abbandonate centinaia e centinaia di bottigliette di plastica: i rifiuti infatti sono quasi tutti contenitori in plastica. In parte dunque i soliti ignoti avrebbero fatto la raccolta differenziata, ma pensando bene, anzi male, di gettare il tutto nella roggia Codogna (che afferisce al sistema irriguo della Muzza), trasformata nel maxi cassonetto a cielo aperto dei rifiuti in plastica. Nel caso di rifiuti che ostruiscono il canale, il Consorzio di Bonifica Muzza interviene, diverso è il caso dell’abbandono di blocchi di rifiuti sul terreno: se comunale, spetta al Comune; se privato, ai privati. «E’ vergognoso - ha tuonato Angelo Caccialanza, l’imprenditore casalino che ha denunciato lo scempio. Caccialanza infatti possiede un capannone proprio nell’area Lever, a pochi metri dalla zona in cui è stata creata la discarica abusiva. Per arrivare fino a là bisogna parcheggiare in zona Lever - ha precisato - e proseguire a piedi: pochi giorni fa, girando in quella zona, ho scoperto lo scempio e mi sono arrabbiato. Angelo infatti aveva già denunciato, qualche anno fa, la situazione di degrado lungo la roggia Codogna. Avevo contattato la Polizia Locale che a sua volta mi aveva invitato ad allertar Arpa per dei controlli», ha confermato. Risultato? L’acqua della roggia è calata e il problema si è solo spostata di qualche metro, così tuttora accanto all’acqua convive un prato di plastica. Nella Bassa il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti tocca spesso la tangenziale di Fombio-Guardamiglio, la «strada bassa» fra Casale e Somaglia, di recente le campagne di Castiglione. Il caso della roggia Codogna tuttavia appare particolare, proprio per il tipo di rifiuti abbandonati: non spazzatura mista, come carta, plastica, lattine e mobili, ma un enorme quantitativo di bottiglie in plastica e soltanto due o tre sacchetti neri stracolmi. Quella della roggia Codogna si configura come una sorta di «discarica abusiva differenziata».
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