La coppa di Parma anche nella Bassa

Ok definitivo al riconoscimento, attribuito dalla Commissione europea alla Coppa di Parma Igp che d’ora in poi si potrà fare anche nel Lodigiano. Salgono così a 34 le denominazioni Dop e Igp emiliano-romagnole. «Questo riconoscimento - ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni - rappresenta un indubbio successo per i produttori e per l’intero settore agroalimentare della nostra regione che ha dimostrato, ancora una volta, la propria capacità di promuovere un sistema fortemente orientato al raggiungimento di elevati livelli qualitativi ed alla tutela del consumatore».

Salgono in particolare a 12 i prodotti di salumeria emiliano -romagnoli riconosciuti a livello comunitario. «Anche questo è un dato positivo - ha spiegato Rabboni - in quanto dimostra che la filiera continua a lavorare per rafforzare il rapporto esistente tra produzione di qualità e territorio, a diversificare l’offerta, ad investire sul valore aggiunto che questo binomio può produrre, a ricercare spazi su nuovi mercati. Una strategia che può contribuire anche a migliorare la situazione dei nostri allevamenti, costretti a lavorare, ormai da molti anni, in perdita o con margini ridotti all’osso».

Ora l’auspicio della Regione è che il marchio arrivi Igp anche per il Salame Felino. Il Disciplinare approvato dalla Commissione europea prevede che la Coppa di Parma IGP venga prodotta nell’intero territorio delle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova, Pavia e in 59 Comuni collocati a ridosso del corso del Po delle Province di Lodi, Milano e Cremona.

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