La ciclabile è già arrivata al capolinea

Il finanziamento regionale a rischio per un cavillo burocratico

Addio al progetto di ciclabile lungo il canale Venere tra Livraga, Orio Litta e Corte Sant’Andrea: l’ottusità burocratica di Terna può far saltare il finanziamento da 500mila euro di Regione Lombardia e impedire la realizzazione dell’opera. La denuncia arriva da Ettore Grecchi, presidente del Consorzio Muzza Basso Lodigiano, l’ente che avrebbe dovuto eseguire l’intervento. Il Consorzio Muzza Basso Lodigiano ha già ottenuto dalla Regione un finanziamento di circa 500mila euro per l’opera e ha già provveduto alla progettazione in collaborazione con lo Ster, l’ufficio regionale territoriale di Lodi: raccordandosi a tratti di ciclabili esistenti, si sarebbe creato un unico collegamento tra la città di Lodi e il Po con un suggestivo percorso lungo il canale Venere e su un tratto di via Francigena di grande impatto paesaggistico. Tra i requisiti necessari per godere del finanziamento regionale però vi erano l’obbligo di concludere l’opera entro la fine del 2011 e di compartecipare pro quota alla spesa dell’intervento. Le risorse per la compartecipazione al progetto sarebbero dovute arrivare dal comune di Orio Litta che ha nelle proprie disponibilità dei fondi vincolati al miglioramento della viabilità ciclabile. Questi fondi sono garantiti da Terna, il principale proprietario della rete di trasmissione dell’energia elettrica, come compensazione per l’installazione a Orio Litta, come in altri comuni della Bassa, di un nuovo elettrodotto. Dallo scorso autunno, i tecnici del Consorzio hanno continuato a lavorare sul progetto, ma il problema è emerso solo nelle ultime settimane e in modo inaspettato. «A sorpresa invece l’intoppo è arrivato da Terna e, spiace dirlo, per una questione di ottusa burocrazia - spiega il presidente del Consorzio Muzza Ettore Grecchi -. I legali di Terna, infatti, hanno dichiarato che il contributo in compensazione potrà essere erogato a Orio Litta solo dietro presentazione di fatture intestate al comune stesso, mentre le spese dei lavori non possono che essere intestate al Consorzio Muzza per via del finanziamento regionale. La cosa assurda è che poi ogni singolo euro di spesa sarebbe rendicontato formalmente al comune di Orio Litta, e quindi ci sarebbero le massime garanzie sulla destinazione dei fondi alla viabilità ciclabile. Ma per Terna non è sufficiente». Un cavillo che con ogni probabilità farà saltare l’operazione: sono infatti gli ultimi giorni utili per partire con il cantiere se si vuole rispettare il termine di fine anno imposto dalla Regione. E trovare un altro ente in grado di investire oltre 100mila euro in questo progetto in pochi giorni è impossibile. I margini di manovra sono minimi, e solo un inatteso via libera di Terna nel giro di una settimana potrebbe ridare fiato al progetto. Un’ipotesi al momento molto remota.

Andrea Bagatta

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