La chiesa ha riaperto dopo il sisma

L’edificio era stato lesionato dal terremoto del 25 gennaio 2012. Sabato sera la Messa alla presenza

del Vescovo, delle autorità e di tanti fedeli

«Buon Natale cari amici miei, un Natale in cui i nostri cuori trovino il tepore del non sentirsi soli, la gioia di una chiesa ritrovata nella quale condividere il bene vero che possiamo essere e fare». Il parroco don Pierluigi Rossi ha espresso così l’emozione della comunità di Cavacurta per la chiesa riaperta, due anni dopo il terremoto del 25 gennaio 2012. Terminati gli interventi necessari per la messa in sicurezza (altri proseguono), la parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo è stata riaperta sabato sera con una celebrazione presieduta dal vescovo di Lodi, monsignor Giuseppe Merisi. «La parola che voglio dire è di gratitudine, al parroco e a tutti voi che avete sentito responsabilità e collaborazione e ora rinnovate l’impegno di comunione nel cammino della comunità - ha detto monsignor Merisi, regalando poi una nuova casula a don Rossi. «Se le scosse del terremoto hanno minato l’edificio, non hanno però minato noi, tempio di Dio, pietre vive di un edificio antisismico che è la comunità», è stato il saluto del nuovo consiglio pastorale, insediatosi proprio sabato. Una festa per tutti i parrocchiani di Cavacurta e Camairago, insieme ai sindaci Daniele Saltarelli e Renzo Clerici, a molti sacerdoti che con le loro comunità sono stati vicini a Cavacurta e tra loro don Giancarlo Dallari di Cavezzo (Modena). «Il 3 giugno 2012 mi sono trovato di fronte questo ragazzo, che poi ho scoperto essere il parroco di Cavacurta, venuto a condividere con la mia parrocchia terremotata parte delle offerte ricevute - ha raccontato don Dallari -. Il Vescovo di Lodi per Caritas italiana è più volte venuto a visitarci. Le nostre chiese riapriranno tra qualche anno, siete tutti invitati». E a Cavezzo, che all’offertorio ha presentato alcuni frutti della terra, sono state devolute le offerte raccolte nella Messa. Tra i presenti sabato, il coro polifonico di Pandino che ha animato la Messa; Duccio Castellotti della Fondazione Banca Popolare e Maura Bergamaschi della Bcc Centropadana, che insieme alla Cei hanno sostenuto una parte delle spese per Cavacurta; don Luca Anelli per i beni culturali della diocesi; la famiglia Reccagni che per due anni ha ospitato le celebrazioni in una stalla ripulita e cui è andato un lunghissimo applauso riconoscente. I ringraziamenti per tutti quanti hanno contribuito in vario modo alla riapertura della chiesa sono stati espressi da don Pierluigi, che infine ha detto ai suoi parrocchiani: «Sono rimasto continuamente ammirato dalla generosità di tanti nel tirarsi su le maniche e faticare per dare anche il più piccolo apporto per migliorare la vicenda che stavamo vivendo, dalle pulizie ai traslochi, dal bucato all’organizzazione. Ciascuno di noi è chiamato ad essere uomo nuovo, in una chiesa nuova, per un modo rinnovato di essere comunità». E la festa è proseguita in oratorio con il rinfresco offerto dall’amministrazione.

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