Insegnanti “bersagliate” su Facebook

Sul social network insulti e foto rubate in classe, sospesi in dieci

Fotografano le insegnanti e le “postano” sulla loro pagina di Facebook, inneggiando al libero insulto. È finita nelle mani dei carabinieri la bravata dell’ennesimo gruppo di “bulle”.

A finire nel ciclone, questa volta, la scuola media Ognissanti di via Cavour. Una decina di sospesi e una pioggia di denunce; questo il risultato della trovata che ha allontanato dalla scuola gli studenti coinvolti. L’episodio risale a qualche settimana fa, ma i dettagli sono emersi solo nei giorni scorsi, quando la voce ha iniziato a circolare nei corridoi della scuola.

Un vero e proprio terremoto quello che ha scosso l’Ognissanti, diventato poi un caso una volta arrivato alla presidenza e alle insegnanti interessate e diventate, loro malgrado, veri e propri bersagli. Coinvolte nel brutto tiro degli studenti, tre docenti della scuola media, una di arte e due di italiano, storia e geografia, fotografate di nascosto mentre facevano lezione per poi essere pubblicate e pesantemente insultate dai loro alunni sulla pagina di uno dei più diffusi social network del momento. A svelare il tutto, una voce diffusa in forma anonima nella scuola, probabilmente da uno degli studenti, che ha fatto partire le indagini alla ricerca degli autori del gesto.

Indagini che hanno scardinato il vero e proprio «linciaggio verbale» a cui erano sottoposte le docenti, che si sono rivolte alle forze dell’ordine per cercare di accedere alla pagina incriminata e leggere i pensieri per nulla ortodossi che gli alunni avevano riservato loro. Sotto alle foto delle insegnanti, immortalate in classe, una pioggia di commenti, molti dei quali pieni di insulti. Individuate senza difficoltà le autrici degli scatti e della successiva pubblicazione che sembrano essere quattro giovani “bulle” in gonnella appartenenti a quattro classi differenti, tre di terza (delle sezioni C, B, G) e una della seconda E. Per loro sospensione assicurata, con una sanzione che andava dai tre ai cinque giorni di allontanamento dalla scuola. Sanzioni anche per i compagni che si sono “limitati” a insultare le insegnanti nei commenti alle foto. Anche per loro, infatti, è scattata la sospensione, mentre per chi ha pubblicato le foto ci sono anche delle denunce per violazione della privacy. Dura, dunque, la repressione nei corridoi della scuola per un episodio che annienta, come hanno fatto altri casi recenti, il luogo comune che vede i ragazzi, più delle ragazze come registi di episodi di bullismo. Tra i dieci sospesi della media Ognissanti, però, ci sono anche studenti e studentesse che non hanno niente a che fare con l’episodio. Una volta che la pagine di Facebook sono state aperte dalle forze dell’ordine, come un vaso di Pandora, hanno svelato tutto il loro contenuto. Compresi alcuni scatti che ritraggono altri alunni in classe cellulare alla mano e che sono stati prontamente sospesi, in virtù del divieto di utilizzare i telefoni durante l’orario delle lezioni.

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