Incentivi alle biciclette, che confusione tra Lodi e Casalpusterlengo

La politica lodigiana fa incroci pericolosi tra Lodi e Casale a causa delle biciclette. A Lodi la maggioranza Pd lancia il progetto per riconoscere un incentivo economico a chi raggiunge il posto di lavoro in bicicletta e il Movimento 5 Stelle di Lodi interviene criticando la scelta, giusta nelle motivazioni, ma sbagliata nella soluzione perché sottrae risorse ad altre iniziative. A Casale invece il locale gruppo del Movimento 5 Stelle dalla minoranza in consiglio comunale propone una mozione per dare un incentivo economico a chi va al lavoro in bicicletta, e il Pd al governo cittadino risponde di “no” perché, pur condividendo lo spirito, non vuole sottrarre risorse ad altre iniziative. Così i due partiti protagonisti della vita politica a livello nazionale, sul piano locale giocano la loro parte entrando in corto circuito.

Proprio la scelta di Lodi e del suo partito di maggioranza riattiva il dibattito sulla proposta del tutto analoga che era stata presentata a inizio anno dal consigliere M5S di Casale Angelo Caccialanza: garantire un incentivo economico, su base chilometrica, a chi usa la bici per andare al lavoro.

«Prendiamo atto della scelta attuata dall’amministrazione di Lodi di considerare il progetto Bike to Work, finanziandolo con i proventi delle multe – si legge in una nota del M5S di Casale -. Una possibilità peraltro prevista anche dalla nostra mozione, bocciata dalla maggioranza. La mobilità sostenibile rappresenta il futuro, e da una giunta di sinistra come quella di Casale sarebbe ragionevole aspettarsi una certa sensibilità sui temi ambientali. Eppure la nostra proposta è stata respinta con la solita motivazione: mancanza di fondi. Considerando che, dati alla mano, a Casalpusterlengo gli introiti derivanti dalle multe nel 2015 sono notevolmente aumentati, è ragionevole per noi ravvisare in questa maggioranza una mancanza di volontà politica, più che una mancanza di fondi».

Ma il sindaco Gianfranco Concordati, sollecitato sull’argomento, ribadisce la scelta di Casale. «L’iniziativa è interessante, ma il Comune di Casale non ha risorse da mettere in campo – risponde Concordati -. Gli introiti delle sanzioni infatti ci servono a potenziare la videosorveglianza, a rinnovare il parco mezzi e acquisire nuovi strumenti per la polizia locale e per la sicurezza sia viabilistica sia residenziale. Andremo invece a investire sulla ciclabilità, per quanto possibile, nel quadro degli investimenti».

Quasi le stesse parole con cui il M5S di Lodi critica la scelta del Pd di Lodi, in un completo ribaltamento delle parti. «Ma ogni comunità ha la sua storia e le sue prerogative, a Lodi evidentemente è stato lasciato un quadro finanziario migliore di quello di Casale con cui dobbiamo fare i conti noi», afferma Concordati.

Dunque nel merito del sostegno alla mobilità dolce, sono tutti d’accordo. Come poi questo debba declinarsi a livello locale, ciascuno lo pensa a modo proprio, anche a soli 20 chilometri di distanza.

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