Imu al veleno, arriva un’altra stangata

Aumenti delle aliquote Imu: maxi stangata sulla seconda casa e aliquota “salasso” per banche e assicurazioni. Una manovra per complessivi 500mila euro, che porta con sé anche l’aumento di un punto dell’aliquota Imu per le attività produttive. Una vera e propria “batosta” più aspra delle già fosche previsioni quella che l’amministrazione comunale del sindaco Vincenzo Ceretti ha ufficializzato ieri in commissione politiche finanziarie. Dove si è consumato un feroce scontro politico, con la maggioranza di centrosinistra a difendere una «manovra dolorosa ma necessaria» e le minoranze (quelle di Pdl-Udc e civica Per Codogno, assente la Lega) a tuonare contro «aumenti mostruosi, che a due mesi dalla fine dell’anno tassano ancora di mezzo milione di euro i codognesi, già spremuti da questa giunta su tutti i fronti».

Subito i dati. L’aliquota Imu per la seconda casa dall’8,5 per mille di oggi aumenta ora di un punto e mezzo e sale a quota 10 per mille. Ad aumentare di un punto è anche l’aliquota Imu per le unità immobiliari adibite ad attività produttiva (negozi, botteghe, capannoni): in questo caso si passa dall’8,5 per mille al 9,5 per mille. Da record il balzo all’insù per l’aliquota delle unità immobiliari adibite a banche ed assicurazioni, dall’8,5 per mille si passa al 10,6 per mille. Esente dalla stangata l’aliquota delle seconde case concesse in uso gratuito a parenti di primo grado: in questo caso tutto resta fermo all’8,5 per mille. Confermate le anticipazioni per prima casa e fabbricati rurali ad uso strumentale: nessun aumento, le aliquote restano ferme rispettivamente al 5 per mille e al 2 per mille. La portata della stangata è tale che ieri sono passati inosservati i due ritocchi al ribasso dell’Imu prima casa per specifici casi sociali: si scende al 4 per mille per le unità immobiliari possedute da soggetti con minori concessi in affido familiare o possedute da portatori di handicap. Presieduta dal consigliere Giovanni Ghilardelli, la commissione ieri ha visto presente l’assessore al bilancio Claudio Guzzaloni che ha parlato di «manovra dolorosa ma necessaria» e ha dato un annuncio a sorpresa: per rimediare al fallimento delle aste, «proporrò alla giunta di portare a trattativa privata le alienazioni andate a vuoto, con sconto sul prezzo del 5 per cento».

A difendere la manovra è stato il consigliere Patrizia Baffi: «Dobbiamo guardare in faccia la realtà: questa manovra è finalizzata al mantenimento dei servizi alla città. E se arriviamo solo oggi a questi aumenti, è perché il rincorrere della normative ci ha fatto vivere un anno di incertezza, senza mai sapere l’effettivo stato dei trasferimenti statali». Furibonde però le minoranze: «Volete raggiungere il Patto di stabilità a spese dei cittadini - ha incalzato il consigliere Emanuele Dossena -. Non avete programmazioni e a pagare è la città, con aumenti che blindano Codogno per tre anni. E nei prossimi mesi andrà peggio: il rischio è che aumentino pure le rette dell’asilo nido». «Sono aumenti mostruosi - ha tuonato il consigliere Rossana Vanelli -. l’ennesima prova delle vostra incapacità politica, del vostro navigare a vista: dopo aver aumentato l’Imu già in prima battuta, i parcheggi, gli stand della Fiera, adesso state chiedendo ai cittadini altri 500mila euro di tasse senza dare in cambio nulla. In un consiglio di amministrazione privato, questa amministrazione sarebbe cacciata entro Natale a calci nel fondoschiena».

Luisa Luccini

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