Il pescatore si scusa

Si è trovato da solo contro quattro persone e, sentendosi minacciato, ha perso la testa: questa la giustificazione che ieri mattina ha fornito al gip Andrea Pirola, che lo ha interrogato in carcere, S.S., il romeno 43enne, operaio metalmeccanico e regolare in Italia da tempo, arrestato nella notte tra sabato e domenica dai carabinieri di Castelnuovo Bocca d’Adda a Caselle Landi, con l’accusa di tentato omicidio. Attorno alle due di notte, mentre pescava in zona golenale, avrebbe affondato un coltello da cucina nel petto di un connazionale, F.I.C., 32 anni, residente a Torino.

La vittima fortunatamente non è grave: dimessa dopo poche ore dall’ospedale di Codogno, ha una prognosi che secondo fonti vicine alla difesa del pescatore in carcere dovrebbe rimanere inferiore ai cinque giorni. La lama, secondo gli inquirenti, è arrivata vicina alla vena cava: pochi millimetri, e il pescatore torinese sarebbe morto dissanguato.

L’avvocato Andrea Martelli, difensore d’ufficio del romeno in carcere, ha chiesto la scarcerazione: «Il mio assistito non ha alcun tipo di precedente penale - spiega - ed è anche apparso pentito per l’accaduto». A coordinare le indagini il procuratore capo facente funzioni Armando Spataro, che ha formulato la grave accusa alla luce della ricostruzione del fatto: sembra che il pescatore che ha colpito il “collega” impugnasse anche un’ascia. «Il coltello e l’attrezzo - osserva l’avvocato Martelli - erano a sua disposizione perché stava facendo un barbecue per ingannare l’attesa del pesce».

Circostanza che dovrebbe escludere la premeditazione. L’interrogatorio ha confermato invece il movente ipotizzato dai carabinieri: la lite, il romeno “padovano”, che era arrivato da solo e aveva fatto amicizia solo poco prima con un connazionale, da una parte, e il “torinese” dall’altra, che aveva alzato la voce contro quello che sarebbe diventato il suo aggressore perché teneva l’autoradio a volume troppo alto. Secondo la vittima, avrebbe spaventato i pesci.

Proprio il volume della radio alto, due ore dopo, ha permesso ai carabinieri di rintracciare il feritore che si nascondeva ancora in golena, e di arrestarlo.

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