
Già in buona parte rinsecchito, nonostante si sia solo ai primi di giugno.
Tra terra ridotta a polvere ed erba bruciata dal sole o soffocata dalle infiorescenze dei tigli. E pure costantemente abbruttito dai rifiuti, con la desolante immagine che ancora ieri mattina vedeva le massaie del mercato o qualche anziano in sosta sulle panchine accanto a cartacce, lattine di birra a terra, rifiuti sparsi in ogni dove.
É il giardino principale di Codogno e dovrebbe essere il biglietto da visita della città ma il parco delle Rimembranze di piazza Cairoli non smette di assomigliare ad una vera e propria «terra di nessuno», dove a gridare vendetta sono anche le piantine fiorite ormai rinsecchite davanti al monumento ai caduti o la fontana che ancora ieri sull’acqua presentava una patina di schiuma inframmezzata da rami secchi ed una bottiglia di plastica a galleggiare. «Sembra di stare in un immondezzaio - così ieri diversi commercianti della zona - . La colpa sarà dell’inciviltà di tanti, ma è indubbio che il parco Cairoli sia poco curato dal Comune. Una zona verde in costante agonia».
Allertato dalle segnalazioni di critica, l’assessore al verde Abramo Rossi ieri ha fatto un sopralluogo tecnico in loco. La sua ricognizione è servita per capire che l’erba secca dipende anche dal fatto che l’impianto di irrigazione clamorosamente non era ancora stato avviato, ma era spento dallo scorso autunno.
«Adesso è stato programmato, da stasera (ieri, ndr) parte - ha fatto sapere Rossi - . Abbiamo verificato che l’impianto funziona, solo tre diffusori sono guasti e saranno riparati».
E per i rifiuti? «Facciamo il possibile per starci dietro, ogni martedì e venerdì l’Asm passa a cambiare i sacchetti porta rifiuti, gli altri giorni la pulizia mattutina del parco è affidata ad una cooperativa».
Peccato però che ieri mattina, intorno alle 10.30, il parco era ancora insozzato dai rifiuti.
Colpa dell’inciviltà pure il degrado della fontana, «il continuo buttarvi dentro di sassi e legnetti intasa il filtro di pescaggio dell’acqua che rimane torbida e schiumosa», così ha concluso l’assessore Rossi.
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