Il flop del bike sharing nella Bassa: tutte vuote le 8 postazioni

Sono finite definitivamente in cantina le 56 biciclette del bike sharing della Bassa. Se nei mesi invernali il ritiro delle bici - a causa del gelo e delle manutenzioni - aveva lasciato aperta la possibilità di un ritorno in pista delle due ruote senza motore, con l’estate ormai nel pieno della stagione, l’assenza delle biciclette alle 8 postazioni del Basso Lodigiano decreta il fallimento del progetto.

Il progetto del bike sharing costato circa 280mila euro è stato avviato nel 2014 ma non ha mai riscosso successo: pochissime le iscrizioni (una cinquantina quelle registrate fra le 8 postazioni in circa 2 anni) e molti invece gli atti vandalici. Posizionate negli stalli tutti privi di pensilina, ad eccezione di Codogno, le bici nel tempo si sono anche rovinate: ingranaggi arrugginiti, ruote bucate. La gestione delle stazioni e delle bici, con relativa manutenzione, era stata affidata dalla Provincia di Lodi alla società Bicincittà srl, ma gli accordi sono scaduti lo scorso aprile. Era stata paventata una proroga fino all’autunno ma di fatto il servizio di bike sharing per l’estate 2016 non è decollato. Fra gli otto Comuni sede del servizio, sondati dalla Provincia per chiedere la disponibilità delle amministrazioni comunali a farsi carico delle bici e delle stazioni, nessuno aveva detto sì.

A Orio le bici sono così rinchiuse nel magazzino comunale e quelle delle altre stazioni sono state a loro tempo ritirate dai referenti provinciali. Casale si è detta pronta addirittura a chiedere lo smantellamento della postazione di bike sharing.

Il servizio ha interessato in questi anni i Comuni di Casale, Codogno, Maleo, Somaglia (Gargatano), Santo Stefano, Senna (Corte Sant’Andrea), Ospedaletto, Orio Litta.

Il progetto del bike sharing era stato presentato dall’ente capofila, la Provincia, nell’ambito del Bando asse 4 Expo 2015 come Progetto Integrato d’Area (PIA), battezzato “Lodigiano per Expo: Terra Buona e Percorsi di fiume”, avvalendosi anche di un contributo della Fondazione Cariplo (fondi emblematici), per un totale di circa 280mila euro di investimento. Lo scopo era incentivare il turismo di prossimità, offrendo ai forestieri la possibilità di arrivare nel Lodigiano e usufruire della bici per una scampagnata nei dintorni, magari arrivando nella Bassa “via battello”, navigando sul Ligaligo dell’associazione San Michele, altro progetto fallito, col solo salvataggio della linea di navigazione operata da Provincia in accordo col Consorzio Navigare l’Adda.

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