Il Cesaris piange il suo storico bidello

Il Cesaris piange il suo storico bidello. Si è spento nel pomeriggio di martedì Giuseppe Delmiglio che per 24 anni ha lavorato all’Itis Cesaris di Casale come collaboratore scolastico. La scomparsa improvvisa di Giuseppe tocca però anche il mondo del volontariato e in particolare la parrocchia dei Cappuccini: da anni Delmiglio era il responsabile del bar dell’oratorio. Il vuoto più grande resta comunque quello che Giuseppe lascia nelle vite di sua moglie Piercarla e dei suoi figli Elia e Luca, insieme a tutti gli altri parenti.

Un infarto lo ha stroncato martedì a soli 50 anni, ma Delmiglio in realtà lamentava dolori già dal pomeriggio di sabato, quando ha telefonato in parrocchia per dire che si sentiva poco bene e che non sarebbe arrivato per coprire il turno al bar dell’oratorio.

Oggi pomeriggio alle 14.30 i funerali, a cui il Cesaris parteciperà in forma ufficiale con la bandiera di quella scuola in cui Giuseppe si era da sempre riconosciuto. «Giuseppe faceva parte della vecchia guardia, - ha spiegato la presidente Maria Teresa Cigolini - del gruppo storico dei bidelli del Cesaris. Aveva sviluppato un forte senso di appartenenza all’istituto, - ha continuato la Cigolini - e viveva la scuola come qualcosa di suo, nel senso che col Cesaris condivideva il progetto educativo di crescita dei ragazzi e aveva a cuore la sua scuola».

In classe e tra i corridoi il saluto degli studenti al loro bidello Giuseppe non mancava mai: una battuta sulla partita di calcio del giorno prima e a volte anche qualche sgridata se in aula trovava troppo disordine. «Giuseppe era benvoluto dai ragazzi - ha commentato un gruppo di colleghi - collaborava con tutti, docenti e uffici». «Aveva un’eccellente capacità di comunicare con gli studenti, - ha ricordato un dipendente della scuola - ed era sempre molto disponibile per piccole e grandi mansioni».

Al Cesaris Giuseppe era entrato in servizio nel 1988 e da allora era sempre stato presente. Difficile infatti non trovarlo al lavoro: di assenze negli anni ne aveva sempre fatte poche e anche con un po’ di malessere influenzale non si era mai tirato indietro. «Aveva un’eccellente capacità di comunicare con gli studenti, - ha ricordato un dipendente della scuola - ed era sempre molto disponibile per piccole e grandi mansioni».

La disponibilità a collaborare tipica di Delmiglio non si era fermata però al lavoro al Cesaris. Da anni Giuseppe era responsabile della gestione del bar dell’oratorio dei frati Cappuccini: copriva i turni e li organizzava. «Lo conoscevo bene come conosco bene la sua famiglia, a cui sono vicino: - ha raccontato padre Lorenzo -. Giuseppe era un volontario infaticabile e anche sabato sarebbe dovuto passare in oratorio per il turno al bar, ma non si era sentito bene e pensavano si trattasse di influenza».

Un infarto invece lo ha strappato alla sua scuola, al suo oratorio, alla sua famiglia, alla sua vita. Così oggi Casale saluterà Giuseppe per l’ultima volta con un partecipato corteo che si snoderà dalla sua casa di via Conciliazione fino al santuario dei Cappuccini, quindi al cimitero di Riolo, a Lodi, per la cremazione. Le ceneri saranno poi tumulate nel cimitero di Casale.

Sara Gambarini

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