Il caso Dusi a “Chi l’ha visto?”

C’è un tempo immobile fatto di attesa, il tempo di chi spera. Michela Dusi oggi è una giovane mamma che stringe tra le braccia il suo piccolo Pietro, dentro il cuore però conserva un dolore di cui non fa mistero: il padre Mario è scomparso da casa il 29 giugno del 2010, fra tre giorni saranno due anni esatti. 731 giorni a voler essere precisi, tanti per chiunque abbia una cognizione del tempo che passa, ma non per lei che spera nel suo ritorno. E per tenere aperta quella porta si è rivolta alla trasmissione televisiva della Rai “Chi l’ha visto?” chiedendo che si torni a parlare della scomparsa del padre. Il programma se ne occuperà nella puntata in onda domani sera, lancerà un nuovo appello per vedere se qualcuno lo abbia visto. Il 66enne si era allontanato da casa un martedì mattina, giorno di mercato a Codogno. L’ultima a vederlo era stata una vicina della famiglia Dusi mentre camminava solo nel vicolo dietro via Mauri. Erano le 12.30, appena un’ora prima la figlia lo aveva incrociato sulla salita di piazza Cairoli.

Carabinieri, vigili del fuoco e Protezione civile lo hanno cercato per giorni, ma di lui più niente. Da allora Michela, che è sposata con Davide e madre di Pietro, è tornata a vivere con la famiglia nella vecchia casa di via Mazzini. La poltrona di papà Mario è nella sua stanza ma resterà per sempre la “sua”. Ed ogni volta che lo sguardo di Michela si posa su quei braccioli stinti, sulla sua vecchiezza, le viene in mente il ricordo del padre. Così un giorno ha preso carta e penna e sull’onda di mille emozioni gli ha scritto. Una lettera: «Ciao papà, anzi ciao “vecchio”, eh si, proprio così ti salutavo quando entravo in casa e ti vedevo seduto in poltrona a guardare la televisione. Ora quella poltrona si trova nella mia camera e ogni volta che la guardo spero di vederti seduto lì come se non fosse successo nulla. Venerdì 29 giugno saranno 2 anni, anzi 731 giorni, che manchi da casa, ma io non perdo la speranza di ritrovarti. Noi siamo tutti qui ad aspettarti e adesso c’è anche il mio piccolo Pietro, che proprio venerdì festeggerà il suo secondo onomastico e come noi spera che il tuo ritorno sia il suo regalo a sorpresa! Tutti in questi anni mi hanno detto che ormai tu non ci sei più e la mia vita deve continuare, ma io sono tornata a vivere in via Mazzini nella tua casa e finché Dio vorrà aspetterò... Ti voglio bene papà. Michela».

Laura Gozzini

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