Guardamiglio, parla l’assassino

«Sei contenta di aver rovinato un uomo?» Questa la frase che Maurizio Ciceri dice di aver gridato alla sua ex compagna dopo esserle sbucato alle spalle da un cespuglio, con un coltello da 15 centimetri in mano. È durato tre quarti d’ora l’interrogatorio iniziato verso le 18.30 nella caserma dei carabinieri di Guardamiglio e il 48enne è apparso scosso, tremante, mentre rispondeva a tutte le domande del pm Sara Mantovani. Ha raccontato tutta la sua vita. «Non si è ancora reso conto fino in fondo di quello che ha fatto – constata il suo difensore Paolo Aliprandi di Lodi – e ha minacciato di volersi togliere la vita. Mi auguro che in carcere lo tengano sotto controllo, è disperato». Un raptus, in un momento di disperazione: questa la prima impressione, anche se il coltello portato da casa potrebbe porre le basi per l’aggravante della premeditazione. Da giorni Maurizio non dormiva: la ditta elettromeccanica di Guardamiglio per la quale lavora è pronta a trasferirsi nella Bergamasca, ma ha rivelato comunque che aveva già notevoli difficoltà economiche. Pur avendo una casa di proprietà, lamenta di avere bollette arretrate e ancora 4 anni di rate da pagare per l’auto, che ha dovuto per forza prendere anche per poter andare a trovare le due figlie avute dalla prima moglie, stanno nel Bresciano.

Anche Angelica Timis aveva avuto un figlio prima di andare a vivere con Maurizio. Un rapporto che, tra alti e bassi, era durato 5 anni e si era concluso un anno fa, quando lei ha trovato un altro uomo. In passato Angelica aveva denunciato Maurizio Ciceri, che, in un momento d’ira tra le mura domestiche, le avrebbe anche scagliato contro una bottiglia. «Ingiurie, piccole lesioni – chiarisce l’avvocato – querele che poi la donna aveva ritirato. È incensurato». Anche il procuratore di Lodi Vincenzo Russo constata che alle forze dell’ordine risultava che gli attriti tra i due fossero rientrati, ma promette verifiche sul punto.

Maurizio ha parlato anche del nuovo compagno di lei: «Non so chi sia, ma una volta mi ha affrontato e minacciato per la strada dicendomi di non telefonare più alla sua donna. Gli avevo risposto che non potevo telefonarle perché non conoscevo il numero», questo il senso delle sue dichiarazioni, a fare forse intendere che secondo lui quell’uomo aggressivo non sarebbe stato il migliore dei partiti per la sua ex. Pressato dai debiti, senza la prospettiva di un lavoro certo, solo in casa e senza più la compagna che gli aveva fatto perdere la testa al punto da lasciare moglie e figli: così Maurizio Ciceri si è raccontato agli inquirenti. Ha anche aggiunto che ieri mattina ha cercato di contattare il medico per farsi dare pastiglie per dormire, ma il medico non c’era.

È rincasato, ha dormito fino a mezzogiorno, e poi alle 14 è sbucato armato dal cespuglio a Guardamiglio, di fronte alla casa dove sapeva che Angelica sarebbe andata a fare le pulizie. Probabilmente aveva bevuto prima di affrontare la donna, odorava di alcol e tabacco. La difesa valuta una perizia psichiatrica, almeno per capire cosa abbia portato un normale operaio ad ammazzare la persona che era convinto di amare.

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