Gli studenti dell’istituto Calamandrei spostati da Codogno a Casale per due anni: scoppia la polemica

La preside Rizzi appoggia la scelta del trasloco temporaneo dei ragazzi, il sindaco Passerini non è per niente d’accordo

Scoppia la polemica a Codogno per il trasferimento degli studenti del Calamandrei a Casale, dove verranno ospitati nei locali dell’oratorio Casa del giovane. Per due anni l’edificio scolastico sarà interessato da radicali lavori incompatibili con la presenza dei ragazzi.

Una scelta che fa discutere, appoggiata pienamente della dirigente dell’Istituto d’istruzione superiore Ambrosoli (che comprende appunto il Calamandrei), Antonia Rizzi e invece osteggiata dal sindaco di Codogno Francesco Passerini, per il quale la decisione non sarebbe stata condivisa.

«Abbiamo ritenuto una priorità garantire la continuità didattica per tutta la comunità del Calamandrei - dice Antonia Rizzi -. Questo è il punto di arrivo di un processo di analisi che sta durando da un po’, nell’ambito del quale sono state prese in esame diverse possibilità. L’ipotesi di far convivere la scuola con il cantiere è stata scartata per ragioni di sicurezza. Allo stesso tempo, dislocare le classi un po’ qui e un po’ là, avrebbe voluto dire vincolare le esigenze didattiche a questioni logistiche, organizzando l’orario su una distribuzione razionale delle ore per consentire ai docenti di spostarsi da una parte e dall’altra».

Il sindaco Passerini però non è d’accordo: «Si rimane esterrefatti da come la cosa cada dall’alto senza condivisione con il territorio e la componente studentesca, quindi con studenti e famiglie, in una situazione di trasporti che sappiamo qual è - dice -. Ricevo messaggi e chiamate da genitori e sindaci della cintura limitrofa a Codogno, preoccupati per il trasporto degli studenti, anche disabili, a Casale. Già dal mese di luglio abbiamo sollevato la questione alla Provincia per trovare soluzioni il meno impattanti possibile, e solo grazie alla chiamata che mi ha fatto la dirigente scolastica, mercoledì pomeriggio, veniamo a sapere che a gennaio avverrà questo trasloco. Non è il modo per risolvere problematiche territoriali, a un mese dal momento in cui verrà dato corso al trasferimento, per cui condividiamo la preoccupazione di tante famiglie».

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