«Gli elettori? Non mi hanno bocciato»

Dossena parla dopo la sconfitta elettorale del centrodestra

«L’amministrazione comunale Dossena non è stata bocciata dall’elettorato di Codogno». Parla da ex sindaco Emanuele Dossena e tiene subito a precisare che, in questa veste, sarà l’ultima volta a farlo: «Perché quando non si è più primi cittadini è bene non intervenire più come tali nel dibattito territoriale». A quattro giorni dal voto, però è ancora concesso. E Dossena lo fa in una sorta di conferenza stampa che ha tutta l’atmosfera di una chiacchierata di commiato, con riflessioni ovviamente rivolte all’esito delle urne che hanno consegnato Codogno al centrosinistra. «Guardo i risultati del voto e non posso non rilevare che la giunta Dossena non è stata bocciata dall’elettorato - incalza -. L’amministrazione Dossena, del resto, è partita nel 2006 con il 51 per cento dei consensi. Se il voto 2011 si fosse svolto con le stesse condizioni di coalizione, saremmo stati al 55 per cento». Sulla base di questi dati, Dossena ha un solo commento: «I cittadini non hanno votato la sinistra perché scontenti dell’amministrazione uscente». Dossena sa bene, però, che non è con «i se che si fa la storia». Inevitabile tornare così alla frattura suicida del centrodestra, arrivato spaccato in tre pezzi al voto del 15-16 maggio: perché? «La mia lettura personale? L’impressione che ho è che la Lega abbia voluto tentare il “gran colpo” - sottolinea Dossena - Si dice che i vertici provinciali e regionali del Carroccio avessero in mano dei sondaggi che davano la Lega a Codogno intorno al 32-33 per cento, più o meno la stessa percentuale che a loro risultava anche per la lista guidata da Ceretti. Insomma: hanno voluto giocarsela».

A supporto di questa riflessione, Dossena rileva il fatto che «la Lega ha iniziato a dichiarare con forza il “no” alla mia candidatura solo verso metà marzo, ovvero quando è parso definitivamente chiaro che l’ex assessore Rossana Vanelli avrebbe fatto la sua lista. Quando ha visto il Pdl spaccato, la Lega ha deciso per la corsa solitaria». Il Carroccio però sulla candidatura Dossena non si è mai entusiasmato. «Hanno detto: “Dossena candidato debole”. Ma questa affermazione non vuol dire nulla- prosegue l’ex primo cittadino - Dossena debole perché è un disonesto? Perché nei suoi anni di amministrazione ha sbagliato tante mosse? Perché ha schiaffeggiato i suoi alleati? Niente di tutto questo. E allora, me lo lasci dire: non mi sento affatto un candidato debole». Per Dossena, a prevalere nella Lega, «c’è piuttosto stata la volontà generale di un partito tentato dalla corsa solitaria, più qualche personalismo a livello locale». Poche parole, invece, per la frattura che brucia di più, quella d’affetto con la Vanelli. «Una lista, la sua, che ha corso solo per far perdere il centrodestra». Non nasconde la commozione Dossena nel sottolineare i tanti attestati di stima - istituzionali e di semplici cittadini - ricevuti in questi giorni. Quindi, lo sguardo al futuro. «Se sarà il sottoscritto a sedere nel posto di minoranza della nostra lista? Lo deciderà collegialmente il Pdl». Decisione a breve: lunedì è atteso un incontro, presenti anche i vertici provinciali. Sul tavolo, oltre all’analisi del voto, anche le riflessioni sulla riorganizzazione del partito.

Luisa Luccini

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