«Gli atleti non sono supereroi»: a Codogno una serata tra psicologia e sport

FESTIVAL DELLA COMUNICAZIONE L’evento ha messo al centro il basket, ma anche l’importanza dell’attività fisica per i giovani

Seconda serata all’insegna del basket per il Festival della comunicazione di Codogno, organizzato da assessorato alla cultura, assessorato allo sport del Comune di Codogno e Mariangela Fiorani con R.C. Codogno 1908, UCC Assigeco Piacenza e Rugby Club Codogno e con il patrocinio del Coni. «Le statistiche nazionali sono allarmanti - ha detto l’assessore all’istruzione e cultura e Silvia Salamina -: ogni giorno un ragazzo su cinque abbandona l’attività sportiva. Per questo vogliamo riflettere su come promuovere lo sport come stile di vita duraturo e significativo, che possa avere un impatto positivo sulla nostra vita e sulla comunità». A moderare la serata il giornalista de “Il Cittadino” Luca Mallamaci, che ha portato la riflessione su come siano cambiati i temi che riguardano i giovani. La psicologa dello sport ed ex giocatrice di basket di A1 e A2 Giulia Rulli ha parlato della sua esperienza che con studio e sacrificio l’ha vista avere già avere una carriera avviata quando ha smesso con lo sport. Con lei anche il tema dell’attuale attenzione per l’aspetto mentale nello sport. «L’atleta non è un supereroe che deve farcela a tutti i costi e le società non devono pretendere che questo accada», ha detto.

A parlare del liceo sportivo di Codogno la dirigente scolastica del liceo Novello Valentina Gambarini. «È sfidante la creazione di un nuovo indirizzo di studi - ha detto -. la scuola, le società sportive e il comune hanno interagito in modo significativo e i risultati si vedono». Fra gli ex studenti del Novello, prima del liceo sportivo, anche il campione Danilo Gallinari, ricordato per la sua umiltà. La professoressa di educazione fisica delle scuole medie di Codogno Vittorina Marusich. «Con i ragazzi non bisogna mettere ostacoli troppo grossi, ma spronarli a migliorare - ha detto -. Conciliare sport e scuola si può». Emozionante il racconto dell’infanzia del giocatore dell’Assigeco Ursulo D’Almeida, che doveva percorrere chilometri in bici o a piedi per raggiungere i luoghi degli allenamenti in Benin. «Chi ha l’opportunità di avere i genitori che lo accompagnano a fare sport deve essere felice», ha detto. Poi il tema degli errori: «Dico sempre che fanno parte del gioco - ha detto il responsabile settore giovanile Assigeco ed ex giocatore di A1 e A2 Giovanni Sabbia -. Quando sbagli ma hai agito in maniera corretta l’errore ci può stare; non provarci è peggio». Da Mariangela Fiorani un ringraziamento a Bcc Centropadana, per aver permesso, due anni fa, la nascita del Festival. Presenti a fare domande anche i ragazzi del programma radiofonico di Radio Codogno #QuidMood.

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