Giulia alla “scuola di top gun”

Da bambina disegnava caccia e collezionava modellini, ma ora che ha compiuto 18 anni Giulia Saltarelli il suo sogno di diventare pilota dell’aeronautica militare ha deciso di inseguirlo davvero. Così non appena ha saputo del corso “Vivi le forze armate” indetto dal ministero della Difesa a fine agosto, non ha esitato un attimo: archiviati tacchi alti e rossetto ha indossato tuta mimetica e anfibi sperimentando fatiche e entusiasmi della vita militare. Il 29 agosto la ragazza di Corno Giovine, una studentessa della quinta D del liceo scientifico Novello di Codogno, è partita alla volta di Viterbo dove si sono tenute le lezioni teoriche del corso e da una settimana è di stanza alla base aeronautica di San Damiano, vicino a Piacenza. «Ho sempre avuto il pallino di pilotare i caccia - racconta la ragazza al telefono nella brevissima pausa concessa -; quando ero alle elementari i miei genitori mi hanno portata a Ghedi allo spettacolo delle Frecce tricolori e da allora mi sono detta che sarei diventata un pilota». Sveglia alle 6.30, alle 7 in punto Giulia e i compagni si presentano all’alzabandiera, quindi mezz’ora per la colazione e poi di nuovo tutti fuori per le esercitazioni. «Si marcia, poi ci sono gli addestramenti con le armi in tenuta mimetica nella boscaglia, le simulazioni di interventi di primo soccorso in combattimento e antincendio nel caso di velivolo incidentato - spiega mentre scorre il promemoria degli appuntamenti da militare provetta -; ieri ci hanno portati tutti sulla pista dei tornado, c’era il cambio dei piloti e ne abbiamo visti atterrare e decollare almeno sette». Quando arriva sera la stanchezza nelle gambe la si sente, ma Giulia racconta che è più forte la soddisfazione per le mille cose apprese durante il giorno: «La parte più dura è marciare - confida -, la più bella invece è il contatto che si ha con un mondo inavvicinabile da fuori. Vedere gli aerei da vicino, portare in spalla un fucile, prima di venire qui potevo solo immaginare cosa volesse dire entrare nell’aeronautica e so che anche quello che stiamo facendo non è niente rispetto alla vita vera dei militari, ma credo che sarà proprio questa la mia strada». Giovedì Giulia farà ritorno a Viterbo dove ritroverà il centinaio di altri ragazzi e ragazze che come lei, dal nord e sud della penisola, hanno risposto alla “chiamata” delle forze armate sfidando picchetti, adunate e disciplina. Ricevuto l’attestato, ognuno di loro tornerà a casa. Ad aspettare la 18enne di Corno Giovine ci saranno mamma e papà e gli amici. Lunedì sarà di nuovo in classe, la mente già alla maturità e dopo quella l’ingresso in Accademia o alla scuola degli allievi marescialli. La missione top gun è iniziata.

Laura Gozzini

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