Stroncato da un infarto a soli 22 anni. Alle 5.30 di lunedì mattina Lorenzo Mola è crollato sulla pista da ballo della discoteca “Il Muretto” a Jesolo, un primo mancamento seguito subito da un altro, quello fatale.
Il giovane di Bertonico, corridore ciclista prossimo all’esordio nel professionismo, è morto la notte di Ferragosto mentre si trovava con gli amici sul litorale veneto per trascorrere una serata diversa, la gita di un giorno lontano dai soliti posti giusto perché era festa.
«Doveva essere una toccata e fuga - ha raccontato lo zio Italo -; domenica pomeriggio erano partiti una quindicina di ragazzi da Bertonico, con Lorenzo c’era anche mio figlio Elia, sarebbero tornati lunedì». Al locale il gruppo era arrivato intorno alla mezzanotte, qualche drink e poi tutti a ballare, niente di diverso da decine di altre serate a due passi da casa, solo nel tempio della “movida” lagunare. Anche Lorenzo era lo stesso di sempre, fino a poco prima di accasciarsi aveva scherzato e riso con gli amici, stava bene e aveva guidato lui una delle auto che da Bertonico avevano fatto rotta a Jesolo. In pochi istanti però è accaduto l’irreparabile.
Il ragazzo ha avvertito un improvviso malore mentre era in pista, è svenuto e chi gli era vicino l’ha aiutato a riaversi e sollevarsi da terra ma pochi secondi dopo le gambe del 22enne hanno ceduto di nuovo e Lorenzo è crollato.
La situazione è apparsa a quel punto in tutta la sua gravità. Il ciclista non dava segnali di vita, gli infermieri delle ambulanze in servizio fisso davanti al locale sono stati chiamati ad intervenire, ma non hanno potuto far altro che constatare il dramma. La corsa all’ospedale di Jesolo è stata inutile, colpito da un infarto Lorenzo era infatti già morto.
Quando il telefono ha preso a squillare nella casa dei genitori in vacanza sul lago di Garda erano ormai le 8 del mattino, dall’ospedale li avvisavano che il figlio s’era sentito male ed era ricoverato lì. La notizia della morte ritardata al loro arrivo a Jesolo, troppo dolorosa per essere comunicata così freddamente.
«Non abbiamo idea di quello che è successo - ha sospirato lo zio Italo interrompendosi a tratti, vinto dalle lacrime -: Lorenzo stava benissimo, aveva un fisico da corridore e il problema al cuore riscontrato di recente non era congenito. I medici lo stavano curando».
Un cuore fragile dentro il fisico forte, che forse non ha retto la fatica del lungo viaggio di diverse ore dalla Bassa fino a Jesolo, e poi la lunga nottata in terra veneta. Ipotesi. La verità sulle cause che hanno strappato il giovane di Bertonico al fulgore dei suoi 22 anni potrà svelarla solo l’autopsia che è stata fissata per la giornata di oggi. Poi Lorenzo farò ritorno a casa, nel Lodigiano, per i funerali.
È morto all’alba di ferragosto, colpito da un attacco cardiaco mentre ballava, il giovane lodigiano Lorenzo Mola. Aveva ottenuto buoni risultati come ciclista dilettante
© RIPRODUZIONE RISERVATA