Furto nella ditta dei nastri

Come “souvenir” hanno arraffato i due candelabri in cristallo della vetrina di Natale, ma il grosso del bottino alla Arte Nastro di via XXV Aprile a Castiglione d’Adda i ladri lo hanno messo a segno negli uffici: dentro i cassetti c’erano 2mila e 800 euro in contanti d’incasso e un notebook portatile del valore di 400 euro, sulla scrivania un computer. I malviventi hanno impiegato un attimo a scovarli e portarseli via. Alla ditta specializzata nella vendita all’ingrosso di materiali per bomboniere, matrimoni, confettate e articoli vari l’allarme è scattato alle 2.55. Alle 3.00 il titolare Andrea Labadini ha ricevuto sul cellulare la chiamata della vigilanza privata che gli comunicava l’allerta e qualche minuto dopo una seconda per tranquillizzarlo che era tutto a posto. Ma ieri mattina quando si è recato al lavoro ha scoperto che non si trattava affatto di un falso allarme: «Ho trovato la porta d’ingresso scassinata e impronte di scarpe sporche di terra sul pavimento fino agli uffici - ha spiegato Labadini -. Si vedeva il tragitto che hanno seguito per entrare e uscire». L’ingresso assaltato dai malviventi è quello principale, affacciato sulla strada parallela alla Codognese nella zona industriale-residenziale di Castiglione. Davanti alla ditta si trovano diverse abitazioni, ma i ladri non si sono fatti spaventare dal rischio di essere visti. Attraversato il campo alle spalle del magazzino e scavalcata la recinzione, hanno raggiunto l’ingresso e con un grimaldello forzato la serratura. «Si vedono i segni dell’effrazione - ha proseguito il titolare -. Devono aver fatto passare un filo di ferro nella guarnizione e il maniglione antipanico è scattato». Quello che gli fa rabbia è che i vigilantes non si siano resi conto di nulla: «A novembre c’è stato un tentativo di furto in azienda - ricorda -, è suonato l’allarme e sono accorso subito sul posto a controllare. Con la guardia del servizio di vigilanza sono entrato nel capannone e quando abbiamo acceso la luce i ladri sono scappati. Ho rischiato grosso e questa volta non ho voluto ripetere l’errore per cui sono rimasto a casa mentre il vigilantes è andato a vedere. Mi lascia perplesso che non abbia capito che i ladri erano entrati». L’altra notte Labadini è tornato a dormire tranquillo, rincuorato all’idea che fosse scattato l’allarme per sbaglio come alle volte capita. La mattina seguente però il colpo è stato doppio: «Dovevamo portare i soldi in banca mercoledì ma abbiamo fatto tardi e li abbiamo lasciati nel cassetto». In questi giorni in ditta stavano allestendo la vetrina natalizia e i ladri non hanno risparmiato neppure i candelabri in cristallo.

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