Frana la scarpata a Cornovecchio

Crollano cento metri di scarpata morfologica in località Costa a Cornovecchio e la frana trascina con sé un conduttore Enel da 15mila volt lasciando l’intero paese al buio. La stima dei danni è di 100mila euro e non si ha idea di quanto tempo ci vorrà per rimettere le cose a posto. L’incidente è avvenuto martedì sera verso le 23, quando i residenti nelle villette vicine hanno avvertito un boato tremendo, come il rumore di un terremoto. Messi in allarme, sono usciti a controllare e nel buio hanno intravisto la voragine che si era aperta a pochi metri dalle loro case.

La frana ha squarciato il terreno aprendo un buco della profondità di dieci metri, spezzando la stradina che porta al depuratore Sal e abbattendo un numero imprecisato di robinie.

Il sindaco Giuseppe Bragalini ha già inoltrato la richiesta di aiuto per danno idrogeologico a Regione Lombardia, mentre le squadre di Enel e Sal si sono messe immediatamente al lavoro per contenere i disagi alla popolazione. La notte stessa Enel ha posizionato un generatore così da non lasciare senza corrente le abitazioni, mentre il mattino seguente responsabili e operai Sal hanno realizzato un “bypass” tra il depuratore e la condotta fognaria per impedire che gli scarichi finissero nel canale Gandiolo a pochi metri dal luogo dell’incidente.

Qualcosa è certamente finito dentro, ma in poche ore è stato ripristinato il servizio e si sono evitati danni peggiori. «È un disastro - ha commentato il sindaco Bragalini raggiunto al telefono -. Ancora una volta si vede che il balcone morfologico, sotto tutela, è fragile. Come sia avvenuto il crollo è da capire, per fortuna Sal ha bypassato in tempo il depuratore, altrimenti gli scarichi sarebbero finiti tutti nel Gandiolo. Adesso ci stiamo adoperando con lo Ster di Lodi e Regione Lombardia per ottenere se è possibile un sostegno economico». Per rimuovere gli alberi trascinati di sotto e pulire l’area ci vorranno settimane, poi andrà riempito il “cratere” con nuova terra e ripristinato il collegamento della stradina che porta al depuratore e ai terreni degli agricoltori. In questo momento, con la strada tranciata di netto, è impossibile andare a irrigare con mezzi agricoli. E i campi sono raggiungibili soltanto a piedi. «Il lavoro non sarà semplice e soprattutto costoso - riflettevano ieri i tecnici di Enel e Sal durante il sopralluogo sul posto -. Da un primo calcolo ci vorranno all’incirca 100mila euro». Parallelamente alla pianificazione dei lavori si sta procedendo ad individuare le cause di quanto successo. Le ipotesi sono solo due: che l’acqua di scolo dei campi vicini alla voragine sia penetrata e abbia divorato lentamente la terra sotto facendo franare la costa. O che a provocare l’erosione sia stato l’impianto fognario.

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